Peccato che Barberis non conti un cazzo…

Paolo è un veterano di Internet come me, anzi più veterano di me perché lui ha cominciato, forse dopo, ma in periferia: a Firenze e come ISP (Internet Service Provider per chi non si ricordasse o non sapesse). Mentre io me la sono presa comoda cominciando a Milano dove l’innovazione è sicuramente meno indigesta che in altre parti d’Italia. pianeta internetIo ho cominciato subito con i massimi sistemi marketing ed editoriali mentre lui installava modem e sperimentava in proprio creando SuperEva che, me lo ricordo bene, pensavo fosse un sito porno fino a quando a fine anni 90 gli advisor di Banca IMI non ci dissero che SuperEva valeva più di noi di Inferentia che pur ci stavano per quotare. Io mi andai a guardare sto sito e indignato gli dissi: “ma noi di portali cosi ne facciamo uno al mese, come volete che ve lo chiamamo? SuperADAMO?” Ero sinceramente arrogante a quei tempi (ora mi metto la maschera..). Con il senno di poi dico che avevano ragione loro per un serie di motivi che mi poterebbero fuori tema. SuperEva ma soprattutto DADA sapeva come fare soldi.

Nel 2001 transitai per il CDA di una loro recente acquisizione in cui era andato a lavorare un comune amico, Marco Argenti ora Vicequalcosa in Amazon, ci restai poco e sicuramente incrociai Paolo in qualche riunione di CDA ma ricordo quelle riunioni come una tortura (ne ho parlato nel mio s-post sui ruba paghette) ruba paghetteal punto che arrivai a cancellare il ricordo del suo viso.

Segui le sue vicessitudini imprenditoriali per sentito dire da amici e conoscenti comuni ma senza rapporti diretti fino a quando lessi un post di Ciociola in cui invocava una sorta di commissione per l’innovazione a cui avrebbe dovuto partecipare proprio Barberis. Due giorni dopo la commissione o comitato che fosse fu annunciata e tra i membri c’era proprio Paolo. Max, come al solito, aveva giocato a fare il fenomeno anticipando di alcuni giorni una notizia di cui era sicuramente al corrente. Mi ricordo solo che pensai a come ci doveva essere rimasto male Gasperini a non essere stato nominato da Passera insieme a loro.

In quel periodo incontrai Paolo in compagnia di Max Ciociola ad un’edizione del twitter award e non lo riconobbi, non lo salutai e  lo scambia per uno scagnozzo di max anche perché Paolo, grazie al suo ciuffo biondo, sembra avere ancora 30 anni (beato lui). Fu lui a dirmi: “Andrea manco mi saluti? Sono Paolo Barberis”. Avevo fatto una delle mie solite figure di merda.

Quanto ho saputo che Paolo era diventato consigliere per l’innovazione di Renzi e che gli faceva pure da ghost writer gestendogli il sito o che so io, mi sono detto: “ecchele il solito modo di fare dei toscani che cercano sempre di restaurare il granducato tra di loro”. Ma mi sono anche detto che, almeno, Paolo non avrebbe scritto stronzate su Internet (su quello che avrebbe scritto Renzi nutro i miei dubbi). Poi ho visto comparire la sua foto in qualche celebrazione ufficiale tipo visita alla silicon Valley o ricevimento dell’evasore Tim Cook  fino a quando, alcuni giorni fa, non abbiamo ricominciato a scambiarci mail e a chattare riguardo il solito e onnipresente eTravelDistrict (che se non lo lanciamo a breve mi tocca sparire dall’Italia per sempre). Abbiano chattato anche di tanti altri argomenti senza fronzoli, per il piacere di scambiare delle opinioni tra veterani ancora in pista. Ricordi e progetti. barberis a venariaE proprio oggi, dopo anni e su due piedi, abbiamo organizzato una skypata tra noi due e altri veterani con argomento: “paolo ma che volevi dire a Venaria?”. Lui, infatti, mi aveva mandato la registrazione del suo intervento e guardandolo con altri comuni amici ci erano venuti un sacco di dubbi e cosi lo abbiamo “costretto” a darci delle spiegazioni.

Una skypata di un paio d’ore che avrei voluto registrare. Prima Paolo era un pò in imbarazzo (in effetti si vede che non è proprio un leone da palcoscenico ma è uno che sa ascoltare) poi sempre più convinto e sempre più interessato a capire dove non si fosse espresso bene e, soprattutto, a discutere con noi di come mettere in pratica quel piano fantasmagorico che aveva presentato in modo un pò confuso (per l’emozione). E non si è parlato di slideworld ma di specifiche, di protocolli, di modelli di business, di governance, di opportunità e garanzie. Di ricchezza da creare e distribuire. Insomma si è parlato come se stessimo facendo il kick off di un progetto da implementare nei prossimi mesi. Come ne abbiamo fatti a decine e decine per anni. Un progetto di trasformazione e innovazione, roba di routine per noi veterani. Abbiamo dovuto interrompere perché avevo un appuntamento con mio figlio ma ero incantato ad ascoltare lo scambio di pareri e soluzioni che si era creato in così poco tempo. L’incantesimo si è rotto quando mi sono ricordato cosa mi era stato detto di lui da persona molto più addentro ai palazzi romani di me e lui stesso:

“Paolo Barberis, non conta un cazzo”. 

Già Paolo, non conta proprio un cazzo! Sta solo facendo volontariato, gratuito per giunta. In Italia funziona così! Quelli bravi e competenti fanno i volontari senza alcun potere ne retribuzione; mentre, gli incapaci stanno in ruoli chiave, sono strapaghi e fanno pure danni.

Andando a prendere mio figlio mi sono immaginato  cosa avrei fatto se fossi stato al posto di Renzi, insomma mi sono messo a fare il Ciociola della situazione che mi riesce anche bene a volte. Avrei detto a Barberis: “ora. tu e proprio tu, sta roba la realizzi! Scegliti la squadra che preferisci ma non ti far sfuggire nulla di mano. Hai tempo un anno. Nulla deve essere lasciato al caso o all’incompetenza di burocrati. Che ti ci vuole? Un esperto di sicurezza? Uno di cloud? Uno di protocolli? Uno di leggi e regolamenti? Uno di rapporti con i parlamentari? Con i ministeri? Uno di bandi di gara? Di copertura finanziaria? Insomma Paolo, chi ti serve per realizzare sta roba? Dimmelo che trovo il modo di ottenerlo.” Questo gli avrei detto se fossi stato Renzi e Renzi fosse stato uno come me… Uno che i progetti validi li vuole vedere realizzati ad ogni costo.

Invece che fa Paolo? Presenta slide, rilascia interviste, da suggerimenti, chiede udienza, ascolta e spera che certe cose cambino perché e giusto farle cambiare. Insomma, si illude che gliele facciano cambiare solo perché dice cose intelligenti o anche solo ragionevoli per chiunque abbia un minimo di cultura “Internettiana”. A sentirlo parlare si capisce che si sta rovinando il fegato. Si sta rovinando il fegato e si sente un ufo atterrato in messo ali ominidi del neanderthal. Ominidi che, però, comandano e decidono mentre lui può solo “consigliare”.

Matteoo!!! 

Fallo COMANDARE al Paolo Barberis.

CHE E’ UNO CHE NE CAPISCE.

E tu! Paolo! Non mollare!

Tu, visto che io non ci starei un giorno al tuo posto, resisti ancora un pò. Facci sperare che non sia tutta una storiella da raccontare, ma una trasformazione da realizzare. Io posso e voglio solo fare il tifo per te e quando vuoi mi puoi chiamare per fare una skypata facendo finta, come oggi, di discutere come se fossimo noi a poter decidere, come se fossimo nel CDA dell’azienda innovazione che tanto lavoro e prosperità potrebbe generare. Insomma sai dove trovarci e non è difficile trovarci visto che anche noi cazzeggiamo tutto il giorno come te…

Con stima e simpatia, buon volontariato

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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