Fondo Italiano… Posso fare un paio di domande?


fondo italianoIntroduzione: non c’è niente da guardare ne da divertirsi. Oggi si fanno solo domande

Buongiorno a tutti voi (ma quanti siete?). considerato che siete una della principali fonti di approvvigionamento di capitali dei VC Italiani (tecnicamente mi pare si dica che siete un fondo di fondi) e che a voi i soldi ve li da la Cassa Depositi a Prestiti che a sua volta, se non sbaglio, li prende dai libretti di risparmio delle Poste Italiane; ovvero, dai risparmi di vecchiette che forse sono del tutto inconsapevoli di dove vengano impiegati i loro soldi, (fine dell’inciso), non è che vi dispiace che io vi faccia qualche domandina o la pensate come Gianmarco Carnovale che reputa improprio fare domande da semplice cittadino a gente come voi? Prometto anche a voi di non dire parolacce come ho fatto con francesco alcuni giorni fa..

Vi ricordate che alcuni mesi fa vi presentai un progetto di fondo ad alta vocazione industriale che aveva l’ambizione di cambiare il modo di finanziare e fare startup (allora non pensavo portasse sfiga usare questo termine) nell’etravel? Si chiamava ITUP (vi riallego il documento). A voi quel nome non piaceva e per ingraziarmi i vostri favori gli ho cambiato nome in eTravel District. E’ servito cambiargli nome per ottenere il vostro consenso.

Alla luce di quanto mi avete detto durante gli incontri e dei commenti che Marco Pretolani  ha pubblicato ad un mio post di cui non ripeto il titolo (ma quante premesse ed incisi) le mie domande sono le seguenti?

Perchè vi siete dimostrati preoccupati di allocare fondi seed usando come veicolo d’investimento gli incubatori italiani? Forse che nutrite dei dubbi sul modello o sulle persone che le gestiscono?

Perchè vi siete dimostrati così preoccupati del fatto che in Italia ci sono troppi pochi VC e che sono sempre gli stessi? Da cosa dipende? E cosa pensate si possa fare per immettere sangue nuovo nel sistema?

E cosa si può fare per estromettere dal mercato gli attori non capaci e che fanno un uso disinvolto delle regole d’investimento? Marco mi pareva molto determinato nel dire che non sono le regole sbagliate e che è solo una questione di persone.

Quando avete deciso di aiutare Andrea Di Camillo a creare il suo primo fondo legittimandolo agli occhi degli investitori privati vi siete fidati solo del fatto che lo conoscevate da tempo e ne eravate anche stati colleghi o avete chiesto in giro come si era comportato in Principia e anche in altre esperienze? Se è uno di parola o che fa promesse che non mantiene? A chi lo avete chiesto? A qualche startupper per caso?

A voi, la trasparenza, pare una buna arma per migliorare il sistema? Ad esempio reputate sia corretto e sano per il sistema rispondere a domande come quelle che ho fatto ai VC che hanno gestito i soldi del MISE destinati alle startup del mezzogiorno? Soldi pubblici. Soldi di noi tutti quindi.

Quanto dovrebbe guadagnare un gestore di un fondo VC di stipendio fisso per lavorare tranquillamente (senza distrazioni come dicevate durante l’incontro)? Quanto il Presidente della Repubblica Italiana? Di più? Quanto il Papa che gestisce l’azienda più longeva e redditizia della storia dell’umanità? Quanto Marchionne? Quanto l’AD di Poste Italiane?

E quanto, in proporzione, dovrebbero guadagnare gli startupper per non essere distratti? Vi pare una buona idea che abbiano quasi tutti uffici in garage di periferia? Non è che il passare delle macchine li distragga?

E’ proprio necessario che i gestori dei Fondi Italiani, per lavorare senza distrazioni, debbano avere tutti gli uffici in pieno centro a milano, voi compresi?. Non ci sono troppe distrazioni da quelle parti rispetto ad un ufficio in periferia?

E’ vero che il 25% dei fondi raccolti da un VC viene speso negli anni nella gestione del fondo stesso (stipendi, sedi etc)? E’ un dato pubblico? Dove posso trovarne traccia?

E ora, tanto per non sembrare del tutto disinteressato nelle porvi le mie domande. Perché il progetto etravel district vi era sembrato troppo industriale Perché l’idea di fare un fondo che raggruppasse startup di solo travel ecommerce vi era sembrato troppo rischioso rispetto al farne uno che investa su più settori in maniera opportunistica?

Non vi chiedo un’opinione sui proponenti perchè sono troppo sensibile all’adulazione.

Vi pare che l’Italia abbia bisogno di un fondo VC dedicato a finanziare lo sviluppo del travel ecommerce INCOMING? Fabio Cannavale, durante una presentazione al “Club delle teste pensanti” (non è una battuta ma chi non ne fa parte è meglio che si faccia qualche domanda riguardo il propri QI) avvenuto a giugno ha dichiarato che qualcuno di voi è andato a cercarlo per discutere della cosa e valutare la possibilità di fargli gestire dei fondi. E’ andato a trovarlo “l’unico che conta qualcosa al vostro interno” (parole di fabio davanti a tutta la platea di teste pensanti); ma, non mi ricordo come si chiami (però mi ricordo di non averlo mai incontrato.. sigh!!). Voi come considerate Fabio? Io lo considero bravissimo come imprenditore e investitore dei suoi soldi (l’ho appena messo nella mia Eunuchilist). Lo considerate Italiano o svizzero? Un imprenditore o un investitore? Uno che porta avanti interessi aziendali di parte o che pensa al bene del proprio paese (Ma di quale paese parliamo? La svizzera o l’Italia? Voi Siete anche Fondo Svizzero?). E per voi qual’è la discriminante più importante  di un potenziale partner? La sua nazione di nascita? La sua residenza? O la nazione in cui paga le tasse?

Mi potreste dire di cosa avete discusso? Che idee avete riguardo lo sviluppo del turismo incoming Italia? Durante l’incontro tra i suddetti pensatori (ma voi ne fate parte? Io no. Gentile manco mi saluta quando lo incontro), Fabio si è detto,  ancora in fase riflessiva e che comunque il tema non lo vedeva circoscrivibile alla sola Italia. Per lui era un tema di sud Europa (Spagna, Italia, Grecia etc). Come si vede che ormai lui è Svizzero e che ragiona da imprenditore globale.

Spero che il tema sia di vostro interesse come lo è per tutti gli operatori del turismo in Italia. In particolare è un tema molto sentito da coloro che ancora credono si possano fare startup di etravel in Italia e che si illudono non sia ormai troppo tardi.

Grazie e scusate la noia

PS: il mio Ghost Writer è in sciopero. Teme che Francesco mi risponda ed io lo debba licenziare. Ma dice che ha diritto a farsi un fine settimana in pace con i figli invece di dover lavorare 7/7 come fosse uno startupper.

PPS: il mio ghost writer mi chiede di rettificare: gli sta bene lavorare come uno startupper ma non vuole essere pagato come uno startupper ovvero vuole essere pagato. Almeno pagato per il suo lavoro.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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