Un’altra storia inventata di una startup innovativa del mezzoNORD…

mi su terunEcco un’altra storia inventata della serie “startup innovativa del mezzogiorno”. Una sagra iniziata con la storia di una startup Napoletana e che ora continua con una startup Lombarda. Nota regione del Sud Italia con endemici problemi occupazionali che la affliggono da secoli.

Questa storia, infatti è ambientata a Milano, una delle città più povere e arretrate d’Italia. Fondatore 1 e Fondatore 2 sono, addirittura, due ragazzi di provincia che sviluppavano software e siti web per piccole aziende dei dintorni facendosi pagare con galline e uova. La loro avventura come startupper iniziò grazie all’aiuto del padre di uno dei due ragazzi, poche migliaia di euro e un ufficio vicino al pollaio (era il deposito degli attrezzi). I due cominciarono con software “gestionali” e Siti web, non avete idea di cosa bisogna fare per farsi commissionare un lavoro a 20 anni da contadini e pastori della provincia di Milano.

L’IDEA GENIALE

Un certo giorno i due ebbero un’idea, l’IDEA che avrebbe cambiato il loro destino. L’idea di farsi truffare!!! Hanno cercato un cliente che gli commissionasse un nuovo metodo di pagamento (simile a questo) per un pseudo istituto di pagamento in un paese affidabilissimo del medio oriente al solo scopo di frodare un po’ di gente in giro per l’Italia. La genialata sta nel fatto che la truffa fu scoperta, il cliente arrestato e i due geni si ritrovarono in mano un bel prototipo hardware e software pronto per essere usato in modo anche onesto. Unico problema era che il prototipo non era stato pagato e i due geni non sapevano cosa farsene. Decisero quindi di andare in cerca di un degno partner. Dopo l’esperienza fatta con il TRUFFATTORE hanno pensato bene che fosse giunto il momento di fare esperienza con l’INVESTITORE…

L’INVESTITORE

I due eroi, dopo aver battuto tutti i pollai della zona andarono a Milano e trovarono il “Business Angel” ma che dico i “ Business Angels”. Prima trovarono un “GROSSO manager”, una persona con “standing”, che aveva lavorato in diverse società di consulenza, aveva fatto diverse exit (quelle che piacioni tanto agli investitori, non quelle dei cinema)… Il Grosso manager si dimostra interessato ad investire 100k ad un determinato valore ma a condizione che un altro manager ancora più GROSSO di lui diventi CEO della startup oltre ad alcune altre clausoline vincolano i due Provincialotti ad una serie di condizioni, un piccolo contratto di 20 pagine incomprensibile a chi era abituato a trattare con contadini e pastori. E poi la richiesta di mettere almeno 20k a testa per dimostrare di crederci veramente.  Ma i due non si disperano, sono positivi e accettano il nuovo super CEO, studiano il contratto e trovano i 20k per costituire la newco e pagare le altre spese (fanno debito, di nascosto). I due contenti iniziano a lavorare con CEO mentre i legali di Investitore1 ricontrollavano i documenti per la sigla dell’accordo ma, invece, chiedono di diminuire la valutazione pre-money e completare il team che, secondo investitore1, non era ancora completo. gli vennero proposti altri due investitori di super standing che chiameremo per comodità Investitore2 e Investitore3. Investitore 1.2.3. (come la banda bassotti…) accolgono i ragazzi nel bellissimo ufficio del nuovo CEO in centro a Milano con grande amore e paternità, i ragazzi si sentono meglio che nell’ex deposito degli attrezzi vicino al fienile di Papà.  Comincia a piacergli la vita di città e sono contenti di aver soci tanto GRANDI e GROSSI.

STARTUP

Ok si parte, i due FONDATORI iniziano a lavorare per ingegnerizzare la soluzione e farla funzionare secondo gli standard europei, un casino ma come in tutte le startup nulla è facile all’inizio sennò si chiamava cazzata, ma i due avevano una complicazione in più… un CEO che non aveva la più pallida idea di come funzionasse qualsiasi cosa che avesse un circuito elettrico, neanche una minima idea di come si gestisse una startup (che non è un’azienda con migliaia di dipendenti e decine di consulenti) oltre al fatto che trattava i due “fondatori” come due servi della gleba invece che come due normali contadinelli di provincia. I due però in quei mesi erano distratti dalle meraviglie della città, conoscendo persone, imparando pure a guidare la propria startup pur non avendo la patente e a riprenderla in mano al volo per evitare che si schiantasse. La prima sbandata??? una “consulenza” da 320k chiesta da CEO che ancora pensava di gestire una società quotata, schivata in corner… Poi una seconda, terza, quarta. Oramai le sbandate erano all’ordine del giorno, finché Investitori1.2.3. non si resero conto che il GROSSO MANAGER che avevano messo come CEO non era in grado di gestire la Startup e in perfetto stile italiano invece di affrontare la cosa a viso aperto, una sera a cena “tra amici, Investitori1.2.3. propongono ai provincialotti orami quasi di città di votare per le dimissioni dell’attuale CEO e di sostituirlo con Investitore 2, manager che secondo la loro opinione, avendo gestito migliaia di pollai in giro per tutta Italia poteva portare un grande valore all’interno dell’operatività della società.

Nel frattempo Investitore1 cosa fa di buono? Dopo aver studiato il sistema messo a punto dai due provincialotti e si fa una competenza talmente valida da essere chiamato a diventare il CEO di un competitor e accetta pure l’incarico. Fondatore1 perplesso lo chiama e gli chiede ragione di un comportamento cosi scorretto e si sente rispondere: “Il patto di non concorrenza riguarda solo voi fondatori mica noi investitori. Se vuoi farmi causa accomodati pure”.

FIRST ROUND

I primi problemi, quelli veri, arrivarono quando il team inizio a pensare più ai propri interessi che a quelli della startup ma per fortuna arriva la proposta di investimento da parte due fondi di investimento Italiani che investono al sud Italia proprio dove si trova la nostra startup. Li chiamerò VC1 e VC2

Immagino le facce dei due contadinelli di provincia quando si trovano nella sala riunioni chilometrica di uno degli studi legali più importanti d’Italia naturalmente a Milano per discutere di un investimento colossale. L’investimento era di circa 4mln di euro dalla parte di VC1.2. a cui si aggiungono altri 500k messi da Investitori1.2.3 per aumentare la propria quota di partecipazione. VC1 e VC2 concordano con Investitori1.2.3 che il contratto di investimento sarebbe stato finalizzato solo se i due Fondatori avessero versato 200k entro 20gg dalla firma. Esatto, avete capito bene. Questi due ragazzi di 25 anni che fino a qualche mese prima lavoravano in un ex deposito degli attrezzi vicino al fienile di Papà dovevano trovare 200k in 20gg!!! Pur avendo già rinunciato ad un anno di stipendio e avendo debiti per i precendenti 20k richiesti da Investitore1. E dove trovarli se non in prestito? Ma come fare senza garanzie? Ci pensa Investitore2 (quello dei pollai) che conoscendo bene le galline e dove prendere le uova sfodera i suoi mitici poteri e fa avere 45k a testa ai due fondatori, senza busta paga, senza garanzie, nada de nada… la prova che le Banche Italiane erogano finanziamenti agli amici dell’amico specialmente se ex collega, ovvero, uno di loro (un pollivendolo).

Magia, a 10gg dalla scadenza del’ultimatum i due Fondatori hanno già quasi 100k, ne mancano altri 100k e qui arriva il bello. Fondatore 2 chiede ed ottiene di fare entrare in gioco il padre (non quello del depositi di attrezzi adibito ad ufficio ma l’altro) che si offre di versare i 100k che mancavano all’appello. Essendoci fiducia cieca tra i due fondatori, il co-fondatore 1 fa entrare il padre del co-Fondatore 2 senza farsi troppe domande ne sospettare nulla (racconterò questa storia un’altra volta).

I VC1.2. firmano il contratto di investimento giusto qualche giorno prima di chiudere il periodo d’investimento e nei mesi successivi fanno i versamenti come da accordi. Startup ha finalmente cassa in abbondanza per proseguire la ricerca e sviluppo e la commercializzazione del prodotto

L’ingresso di VC1.2. accelera la rimozione dell’attuale CEO che viene convinto a dimettersi con la minaccia che se non l’avesse fatto gli altri soci gli avrebbero fatto azione di responsabilità per le spese folli fatte durante la sua gestione. Lui accetta ma ottiene di restare nel ruolo di CFO. Fondatore 1, per ricambiare il favore e su consiglio di VC1.2., si dimette dal ruolo di Presidente del CDA e il suo posto viene preso da un rappresentante dei Fondi i quali pretendono anche che Fondatore1 rinunci al diritto di veto sulle spese superiori a certi importi. Lo stesso diritti di veto che gli aveva permesso di evitare consulenza faraoniche e altre spese inutili. Si fida e accetta.

Dopo l’ingresso nel capitale di VC1.2. il nuovo CEO (lo stesso che prima era Investitore 2, quello esperto di pollai in tutta Italia), sale in carica e inizia la ristrutturazione della società. Ma come? Una startup appena partita che ha già bisogno di una ristrutturazione? Che ti meravigli? Qui si fanno le cose bene. Ci sono di mezzo milioni di investimento mica bruscoloni e quindi la situazione diventa questa:

  1. precedente CEO è diventato CFO
  2. Investitore 1 diventa CEO del concorrente
  3. Investitore 2 è diventato CEO
  4. Fondatore 1 si dimette da Presidente e diventa COO
  5. Manager 1 (di nomina dei Fondi) diventa Presedente

E i nostri due fondatori dove sono finiti? A lavorare ovviamente a cercare di tappare una falla che quella del Titanic non era nulla in confronto, a bloccare acquisti senza aver più nessun potere, consulenze legali, commercialisti, stipendi da fuori di testa come se si trattasse di un azienda consolidata e non di una startup finanziata bene ma pur sempre in avvio. Ma non importa ora è tempo di strutturare. Di assumere key people.

LE KEY PERSON

Racconto di uno a caso, sulla 50ina, abbronzato, fiorentino, amico di uno degli Investitori. KEY-PERSON1 lascia la città dove risiede la sua famiglia perchè crede nel possibile successo della startup e viene a vivere a Milano dal lunedì al venerdì. Una bravissima persona dedita alla famiglia, un lavoratore, sportivo, elegante. Una persona di relazione che piaceva alle persone. Viene ingaggiata per occuparsi degli accordi con i “grossi clienti”, peccato che il prodotto non fosse ancora sul mercato a causa dei numerosi bug e l’assenza totale di certificazioni. I due Fondatori fecero notare al CEO che nonostante la persona fosse assolutamente valida  al momento non fosse necessario ingaggiarla e pagarla 7/8 k al mene considerato che se anche avesse trovato i clienti sperati i relativi contratti non sarebbero potuti essere rispettati. Tempo perso, infatti, le tensioni sono al limite della violenza, minacce (reciproche) e alla fine causa in tribunale persa dalla società  proprio con KEY-PERSON! che si traduce in soldi buttati letteralmente nel cesso.

Ancora un altro caso tra i tanti. Altra assunzione, manager che operava per startup da Singapore (sede al sud appunto come richiesto dai fondi VC1.2). 10k mese, opportunità portate alla società? Molte. Sfruttate? Nessuna perché la società non aveva ancora il prodotto pronto. Assunzione prematura, si direbbe, non era ancora il momento del go to market.

 Insomma non so se vi viene anche a voi il dubbio che al CEO piacesse pagare bene i suoi amici e consulenti. E gli facesse piacere anticipare i tempi pur di contornarsi di gente valida me inutile. In un contesto così ricco chissà cosa prendevano di stipendio i due Fondatori considerato che loro erano realmente KEY-PERSONS. Dai che ve lo immaginate. Cosa vuoi che guadagnino due startupper? Mica sono manager ne sono investitori. E dove volete che alloggi per un anno un CEO di una startup di cui è anche Investitore se non in un Hotel a 5 stelle? Ma dai. Certo che pagava il conto la startup mica lui.

Il tutto avviene a Milano ma improvvisamente VC1.2. si accorgono che Milano non è una città del sud Italia ma della centro Padania. Cazzo e che si fa? Investitore1.2.3. la sanno lunga e spiegano come funziona il sistema ai due provincialotti: Basta spostare la sede legale a Napoli o a Cagliari e mettere una persona o due persone poco costose in loco, gli altri dipendenti ubicati fisicamente nella sede milanese vengono registrati sulla sede al SUD. In questo modo figurano avere  “base fissa nel sud Italia”… un po’ di postazioni vuote negli uffici della città prescelta ed il gioco è fatto. E quindi comincia il giro di mail per sistemare la cosa dal punto di vista formale. VC1 o 2, per tutelarsi, ti chiama e ti avvisa che arriverà una mail di routine e le partecipate rispondono ovviamente, perché hanno fatto il giochino… Volete ridere.. Ma io sono stanco e queste storie inventate iniziano ad annoiarmi allora. Vi allego uno scambio di mail all’interno della società dopo aver ricevuto i fondi promesse. E’ una storia inventata, ma ovviamente per ogni storia inventata si basa su qualche esempio non proprio del tutto inventato

VC1: “Gentile Imprenditore, Ai fini di un analisi interna relativa al personale delle nostre partecipate, avremmo bisogno, con la massima urgenza, del numero totale delle persone che attualmente occupa la Vostra società (dati aggiornati a Maggio 2013) e il dettaglio su quante di queste hanno base fissa nel sud Italia. Nello specifico, vi chiederei di includere nel calcolo: – dipendenti – amministratori (che prestano attività lavorativa) – collaboratori a termine – eventuali stagisti Cordiali Saluti.”

CEO: “Eccola, la mail che ci hanno annunciato. La situazione precipita. Bisogna agire in fretta”.

CONSIGLIERE1: “sì, CEO ma considera che i fondi sono entrati ufficialmente il “data” e sino a quella data non avevamo obblighi in tal senso. Ovviamente ora ci dobbiamo muovere per spostare gente giù.”

CEO: “In teoria saremmo già dovuti essere giù. Possiamo solo evitare di includere collaboratori e stagisti e dire che siamo solo noi 4, per ora e siamo tutti al nord. Ma dobbiamo togliere dal sito che siamo dodici però. Poi dobbiamo essere molto attenti con i contratti che stiamo facendo.”

CONSIGLIERE1: “Sono d’accordo e magari potremmo intanto fare questi passi. 1) prendere l’ufficio al SUD 2) fare proprio i contratti basati su quella sede invece che a Milano.  Ricodiamoci di ripulire anche linkedin e techcrunch”

CONSIGLIERE2: “Ragazzi che problema c è??? Noi se volete prendiamo la residenza!!! Chiaramente con un alloggio decoroso :);)”

CEO: “Perché no. Per l’alloggio la cifra da contratto è sempre quella, forse da quelle parti trovate di meglio, anche se a giugno luglio forse i prezzi sono più alti che a Milano.”

Si dice che il team al completo (10, 20, forse 30 persone) lavori al nord Italia seppur risulti assunto al sud e che sia stato selezionato personalmente da CEO, tranne due centraliniste che risiedono effettivamente al SUD e che stanno li a dimostrare quanto siano seri sti investitori quando gestiscono fondi pubblici. Nella storia che si racconta ci sono mail e mail riguardo la gestione delle assunzioni ma sarebbe troppo noioso riportarle tutte. 

Uffa sta storia comincia ad annoiarmi. L’ho sentita raccontata un sacco di volte. Decine di storie simili. Storie di terroni che fanno finta di essere Milanesi. Quindi saltiamo alle conclusioni e cerchiamo di scoprire dove si trovino i nostri eroi ora? I nostri due contadinelli di provincia in particolare?

NEVER ENDING STORY

FONDATORE 1 è uscito dalla società (magari la prossima volta racconto come lo hanno convinto) e le sue quote gli sono state liquidate al nominale. Si dice che, essendo figlio di imprenditori vecchio stile, sia stato educato a guadagnarsi le vittorie senza barare. Si dice che non si trovasse a suo agio in una società basata su bugie, chiacchiere, eventi, articoli di giornale farlocchi e assunzioni finte o vere ma inutili. Si dice che se ne sia pure andato via dall’Italia per il disgusto. Forse si vergogna (lui??!!!); Mentre gli altri (che non hanno nulla di cui vergognarsi) continuano a festeggiare, fare convegni, investire, raccontare balle e forse si vogliano pure quotare visto che è impossibile farsi finanziare in Italia e all’esterno considerato che nessuno investitore serio vuole investire in una startup con sede nel mezzoNORD Italia dove ci sono un sacco di Terun scansafatiche.

FONDATORE2 è rimasto al suo posto ma non è più amico di Fondatore1 e non conta più nulla in azienda. Che importanza vuoi che abbia l’amicizia in questa storia? Non c’è nulla di personale è solo business. Un’ennesima storia inventata di una startup innovativa del mezzogiorno, che dico, del mezzoNORD. Una storia di amicizia e correttezza.

INVESTITORE1 è beatamente e profumatamente pagato per fare il CEO della società concorrente pur potendo accedere a tutte le informazioni di questa startup che è pur sempre una sua partecipata…

INVESTITORE2 Continua a fare il CEO e ad assumere amici di suo gradimento. Pare abbia smesso di alloggiare in un albergo a 5 stelle di Milano e ora viva in quella città in un modesto appartamento. Non si sa se pagato dalla startup o da lui stesso.

SUPER MANAGER dopo essere passato a fare il CFO è stato cacciato dalla società e liquidato al nominale. Sostituito con amici di CEO,

INVESTITORE3 continua a vantarsi di essere uno che sta a fianco dei fondatori. Ed è vero! Basta intendersi su quale a quale fondatore si riferisca.

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NOTA PERSONALE:

Questa storia mi pare abbia forti analogie con la prima storia inventata da me raccontata e mi sorge pure il dubbio che i soldi promessi a STARTUP (prima storia) siano poi andati propria a STARTUP (seconda storia). E mi sorge pure il dubbio che ciò sia dovuto al fatto che i fondatori di STARTUP (prima storia) mi risulta fossero persone un pò troppo esperte per farsi cacciare dalla propria società come accaduto a Fondatore1 ma comunque non troppo sgamate per essere costretti a chiuderla.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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