Incredibile, ma vero… ho incontrato degli investitori che sanno ascoltare e condividere.

Oggi racconterò una storia vera che mi sta accedendo e che non avrei mai creduto potesse accadermi in Italia. Prima di raccontare i fatti una piccola premessa. In questi ultimi anni ho incontrato decine di investitori di ogni tipo. Venture Capital, Fondi Regionali e Nazionali, Business Angel e Incubatori. Gente esperta e dilettanti allo sbaraglio. Gente seria e gente disonesta sotto ogni punto di vista. Sicuro ho incontrato quasi tutti gli investitori che si vedono agli eventi dello startup show business italiano. Tutti, chi più chi meno, si sono sempre messi nella posizione di giudici da convincere. Chi chiedendomi montagne di documenti, chi solo un pitch, chi un BP, chi delle metriche o altro ma, comunque, tenendo sempre la stessa posizione che si racchiude in questa frase:

“prova a convincermi, se ti riesce…”.

Nel mettersi in questa posizione quasi tutti se la sono presa comoda, facendomi lavorare per giorni e fissandomi appuntamenti a distanza di settimane se non mesi e, soprattutto, dandomi raramente feedback diretti e rapidi. Si tratta di una generalizzazione che ha, ad esempio, in Fausto Boni un’eccezione. ma che, a mio parere, vale per quasi tutti gli altri investitori.

Ora vi racconto cosa mi è capitato ultimamente. A settembre mi contatta, tramite Linkedin, un tipo dal nome e cognome italiano che si presenta come investitore della Silicon valley. Io senza nemmeno leggere il suo profilo gli rispondo chiedendogli se non fosse uno dei tanti millantatori che si affittano un numero VOIP di San Francisco e si atteggiano a fare gli Ammerricani in Italia. Ci scambiamo qualche battuta e alla fine scopro che, lui, è un advisor che rappresenta 200 investitori di 26 paesi diversi e che in Silicon Valley ci lavora veramente con altre decine di colleghi. Insomma è uno serio, mica un ciarlatano come pensavo io e, cosa ancora più incredibile, è interessato ad uno mio progetto di cui ha intuito l’esistenza leggendo il mio profilo linkedin. Gli mando un pò di materiali, rispondo a qualche domanda, faccio una conference via skype e nel giro di una settimana mi mette in contatto con uno degli investitori del loro network.

Si tratta di un investitore Italiano a cui mando una mail ancora incredulo e convinto che mi risponda dopo qualche mese, invece, mi risponde subito (qualche minuto dopo), si fa mandare i materiali, li legge al volo e mi chiede di fissare un incontro per il venerdì successivo (3 giorni dopo per l’esattezza). Del tutto spiazzato gli rispondo che, purtroppo, quel venerdì e la settimana successiva non potevamo incontrarlo a causa di una fiera importante; ma, che nelle settimane successive sarei stato disponibile. Fissiamo alla prima data utile (il 30 ottobre)  e ci presentiamo all’incontro convinti di parlare con un analyst di terzo livello come spesso succede in Italia in queste circostanze; invece, si presentano in 2 di cui uno è anche AD del fondo mentre l’altro partner. Io mi comporto come come “Benigni a domenicaIN”, facendo  provocazioni di ogni genere convinto di avere difronte investitori che si sarebbero comportati come tutti gli altri incontrati fino negli anni scorsi. In particolare, insisto perché non ci facciano aspettare mesi prima darci, o addirittura non darci (come abitudine in Banca Intesa ad esempio), un loro feedback sul progetto. Per di più ci presentiamo all’incontro senza BP, ma, solo con delle slide di concept e chiedendo almeno 1 milione solo per iniziare a ragionare. Ci rispondono che l’idea gli piace, subito e senza preamboli.  Per darci una risposta meno superficiale ci chiedono, per favore, un foglio xls con i macro numeri del business model. Ci lasciamo con la promessa che glieli avrei fatti avere entro pochi giorni.

Il mercoledì successivo gli mando un foglio xls con 20 numeri in colonna e un testo di commento e, tieniti forte, loro si riuniscono il giorno dopo per discuterne al loro interno. Il venerdì, (solo 2 giorni dopo) mi chiamano per dirmi che la cosa gli interessa veramente e che sono disposti a fare loro il BP a condizione che io gli dedichi il tempo che gli è necessario per impostare il modello e “farlo girare”.

Sei senza parole? Io sono rimasto senza parole.

Oggi ho fatto il primo incontro di preparazione del BP. E’ durato 4 ore durante le quali il mio interlocutore ha preso pagine e pagine di appunti che metterà in bella copia (i suoi appunti mi parevano già perfetti a dire i vero) e che condivideremo nei prossimi giorni per poi fare un altro incontro e proseguire con la stesura dal piano. Non si è trattato di un interrogatorio, ma di uno scambio di informazioni, opinioni e riflessioni. Lui voleva realmente capire il business concept in tutte le sue articolazioni non semplicemente farsene un’idea più o meno vaga. Insomma ho parlato con lui come se stessi parlando con uno dei miei già soci e nel parlare e confrontarci abbiamo fatto delle scelte condivise. Ripeto, ABBIAMO FATTO DELLE SCELTE CONDIVISE. Ad esempio abbiamo concordato quale strategia di prodotto scegliere tra diverse ipotesi possibili. Il tutto con estrema naturalezza e trasparenza. Da gente di business, che vuole fare business insieme. Niente di più normale eppure eccezionale in questo mondo di pitch, show, competition e hype.

Non so come andrà a finire ma, sai che ti dico? Chi se ne frega! Sicuro sarà una scelta condivisa e civile sia che si decida di diventare soci che non. E ti assicuro che per uno abituato ad avere a che fare con investitori come quelli di Principia Sgr (che nemmeno ho mai incontrato figuriamoci se ci ho mai fatto un ragionamento) anche il solo poter parlare e condividere qualcosa con un investitore che ti ascolta senza atteggiarsi a guru è un esperienza indimenticabile e che auguro a tutti gli imprenditori di poter fare nella vita.

PS: Indovina in qualche città d’Italia si ambienta questa incredibile storia? Qualche dubbio? Guarda la foto di copertina e non ti sbagli. Scusa se non ti faccio ancora il nome di questo UFO ma almeno lasciamo capire da quale pianeta provenga…

PPS: 20 novembre. Purtroppo gli UFO hanno rimandato i prossimi passi della costruzione del BP a gennaio. Sigh. Che peccato! Almeno mi hanno dato questa notizia dopo solo 2 giorni dall’ultimo incontro. Bravi in questo.

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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