Non ti conosco, non so chi sei. Sei un povero pazzo. Fatti un CV prima…

Mia nonna diceva che “il mondo è bello perché è vario” ma qui siamo al bestiario della raccomandazione in perfetto stile clientelare per non dire mafioso e quindi vale la pena di parlarne per raccontare come vengono definiti i contenuti e relatori di uno dei tanti eventi che si spacciano per innovativi in Italia. Mi riferisco al BTO-Buy Tourism Online che si vanta di essere una platea di alto livello, addirittura internazionale, per il settore. Un punto di riferimento. Il top.

Ora ti racconto come ci si accredita e scredita come relatore in questa super platea. Ci si immagina che ci sia un super mega comitato scientifico che raccoglie proposte e segnalazioni di temi e relatori. Ne verifichi contenuti e la credibilità e alla fine decida chi far parlare e su cosa.

 

Invece le cose sono andate così. Qualche settimana fa ero con Roberto Vitali e stavamo pensando a dove presentare quello che allora ancora consideravo il nostro distretto del turismo accessibile e ci è venuto in mente di farlo al BTO.
Roberto ha, quindi, telefonato a Robert Piattelli(BTO EDUCATIONAL) e gli ha proposto il tema ed i relatori tra cui lui stesso, Dino Bortolotto, Ettore Galassi ed io. Piattelli ha subito detto di si ed io ho preparato titolo e abstract del nostro intervento che era il seguente: Vendere online fuori dalle logiche imposte dai big player grazie al Distretto del Turismo Accessibile.

 

Dopo alcuni giorni scopro che Roberto Vitali si era convinto di essere diventato il proprietario del Distretto del Turismo Accessibile o comunque di considerarsene il principale attore al punto da voler relegare Dino e Me nel ruolo di suoi consulenti (non retribuiti per giunta) invece che di co-fondatori dello stesso e quindi mi sono visto costretto ad avvisare Piattelli che contrariamente a quanto comunicato da Vitali il Distretto non era un’iniziativa sua ma nostra e che comunque saremmo stati a disponibili a parlarne durante il BTO.

Passano i giorni e non ricevo risposta. insisto e non ricevo risposta. Mi incazzo e finalmente ricevo risposta. Questa risposta per la precisione:

“La risposta è no, non c’interessa presentare il tema. Non ti conosco, non so chi sei: con Roberto Vitali c’è una partnership consolidata, se lui garantisce sui contenuti e ci mette la faccia lui, bene. Non c’è più lui, non c’è più lo slot. Chiaro?”

Seguito da

“Tu sei un povero pazzo, fatti un CV primaGira alla larga, non credo che hai fatto un buon affare a trattarmi così.”

 

Il tutto per aver pretesto di sapere se il convegno dove avrei dovuto essere relatore su un tema da me proposto si sarebbe poi fatto o no. Il tutto per aver creduto che ci fosse una valutazione oggettiva e non clientelare dei contenuti. Insomma mi sono preso del povero pazzo per aver considerato il BTO un evento serio.

Io proprio non mi ci capacito che in italia sia considerato serio farsi raccomandare da un amico e poco serio proporre dei contenuti innovativi. In effetti non creo di aver fatto un buon affare a trattare Robert come una persona seria, avrei dovuto considerarlo per quello che era senza attribuirgli qualità professionali e obiettività. Mi sarebbe dovuto bastare sapere di chi era amico per capire di che pasta fosse fatto. Me ne scuso. Io ho il vizio di non chiedere mai a nessuno: “Chi sei? Di chi sei Amico? Di chi sei figlio? O chi ti manda?”.Io mi limito sempre a chiedere: “Cosa sai fare? Come lo fai?”. In questo sono inguaribilmente e orgogliosamente milanese mentre Robert direi che è inequivocabilmente della toscana patria di guelfi e ghibellini.

Permettimi, ora, una domanda Robert: Cosa intendevi dire con “Fatti un CV prima”? Non ti piace il mio CV su linkedin? Ne vorresti uno in formato europeo con tutta la mia sfilza di incarichi e sigle all’americana tipo CCO; CCE, CEO; CCXX etc etc? O forse per CV intendevi dire AMICO. Ovvero la tua frase voleva dire “trovati un AMICO che garantisca per te. Fatti raccomandare, insomma fatti presentare perché a me non frega nulla di ciò che andresti a dire al BTO ma per conto di chi lo faresti”. E’ questo il senso del tuo suggerimento? Immagino di sì, e mi spiace deluderti: a me non interessa farmi presentare da nessuno di tua conoscenza, ma essere valutato solo per ciò che ho da dire. Lo so che a te sembrerà del tutto inconcepibile questo modo di agire e pensare eppure è proprio vero:

A me non manda nessuno! Non sono amico di nessuno! E nessuno sa chi sono io!

Io sono solo Andrea Elestici e mi permetto il lusso di scrivere sempre e solo ciò che penso senza temere ritorsioni di alcun tipo, ben che meno le tue.

Dalle mie parti si dice “buon lavoro” agli amici, dalle tue come si dice? “buona raccomandazione?, Be allora, buona raccomandazione Robert e in bocca al lupo per il tuo BTO

PS. Ore 16.36: Robert mi ha gentilmente mandato un altro messaggio di incoraggiamento.

“Capisco, solo che ti mancano i lettori. Smettila di scrivermi che se inizio a scrivere io ti faccio cambiare città e lavoro”  

PPS: Accetto la sfida robert e ti sarei veramente grato se mi trovassi un lavoro retribuito di questi tempi. Grazie, sei veramente un AMICO…

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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