Magrini dice che non ci si improvvisa VC… Davverooo!!!???

Oggi ho letto per caso (non leggo quasi mai nulla), un’intervista fatta il 16 giugno scorso da  a Massimiliano Magrini di United Ventures su StartupItalia. Non conosco personalmente Magrini. Conosco molto bene il socio di Magrini, Gesess, uno bravo a cui posso solo contestare di non saper dire grazie. Con Arcangelo ci ho chattato e mi è sembrato uno di ampie vedute, ma, quest’intervista è penosa (capita e spero non se la prenda per questo mio s-post) e spero proprio che ne leggerò di migliori fatte da lui. Ora entriamo un attino nel merito dei contenuti dell’intervista.

Il titolo dell’intervista è intrigante ed è per quello che l’ho  letto: ok invitalia; ma, fuori i burocrati dalle startup. La prima cosa che mi sono chiesto leggendo il titolo è stata di quali burocrati si stesse parlando nell’articolo considerato che i VC italiani sono il tempio della burocrazia e dei burocrati. Leggendo ho, invece, scomperto che Magrini non si riferiva ai suoi stessi colleghi. Si riferiva a dei fantomatici funzionari ministeriali. Io non conosco proprio burocrati ministeriali che si occupano di startup mentre conosco altri burocrati che sono a capo di Fondi da decine di milioni di euro. Vuoi il nome? Ma dai che li conosci. Io, invece, non li ho mai incontrati pur avendoli come soci in una delle mie startup (dai non fare il finto pirla che hai capito).

L’intervista in realtà inizia con un pò di pettegolezzi sugli investimenti fatti daMagrini che tra un pettegolezzo e l’altro dice di valutare di scarso valore le strartup che non abbiano un potenziale disruptive. E daiee che ci risiamo con sto disruptive del cazzo.

Arcangelo perché non gli hai chiesto: ”tu, caro Magrini, hai mai fatto qualcosa di disruptive  in vita tua? Ci hai almeno provato? In base a cosa consideri meglio essere DISRUPTIVE invece che COSTRUCTIVE? Magrini, ti si è accorto di aver investito in MusiXmach che non è per nulla disruptive, ma, al contrario, molto COSTRUCTIVE?” Arcangelo non dormine, capisco che le risposte di Magrini siano noiose ma tu non ti addormentare e pensa a fare domande che sveglino il tuo interlocutore e lettore. So che sei un bravo ragazzo, devi solo impegnarti di più.

Quindi, leggendo oltre, arriviamo alla frase clou pronunciata da Magrini e passata del tutto inosservata ad Arcangelo: “Non ci si improvvisa Venture da un momento all’altro”. Cazzo che affermazione forte per uno che fino al giorno prima di fare il venture capital faceva il manager di una multinazionale.

Arcangelo perché non hai gli hai chiesto: “Come e dove si impara a fare in Venture Capital? Facendo il country manager? Andando a Scuola? Quale?”.

Io conosco il percorso fatto da Gesess e posso dire che non è certo quello di un improvvisato ma per Magrini vale lo stesso principio? E per Donadon? Dettori? Per Del Rio? Barberis? E Layla Pavone allora? A me pare siano tutti degli improvvisati, e ben che lo sono!!! Altrimenti saremmo ancora tutti in fila fuori dalla porta di Elserino Piol e Luciano Balbo.

Arcangelo perché non gli hai chiesto: “che male c’è ad improvvisarsi venture visto che la maggior parte dei nuovi venture italiani sono degli improvvisati a partire da te?” E poi: “non pensi che in Italia ci sia bisogno di molti più improvvisati di quanti ce ne siano? Magari di gente che proviene da esperienza imprenditoriali vere invece che manageriali in Banche o Corporation?” Infine, Arcangelo perché non gli hai chiesto: “come si potrebbe fare venture capital in modo disruptive?” Perchè non lo hai chiesto proprio a Magrini che tanto predica rigurdo le startup? Uffa Arcangelo ti sei perso anche questa palla..

In realtà a ben leggere l’intervista la parte più gustosa, per me, è quella in cui Magrini non capisce perché le startup preferiscano indebitarsi invece che farsi finanziare da un VC in equity.

Arcangelo!!!! MA STAI PROPRIO DORMENDO!!! Perché non gli hai chiesto: “ma tu hai mai provato a fare fund raising per una startup in Italia? Hai mai contato i mesi e anni che ti hanno fatto perdere? Ci hai provato o no senza avere un euro in tasca? Tu. Magrini, hai mai provato ad avere in società un Fondo che quando gli gira il culo ti costringe chiudere baracca solo perchè non hai raggiunto una milestones qualsiasi?” Ancangelo perché non glielo hai chiesto? Perchè continui a deludermi così?

Per concludere al meglio l’intervista Magrini si diletta a sputare nel piatto in cui mangia e che probabilmente gli ha dato una gran parte dei 65 milioni che ora gestisce: “indebitandosi le startup finiscono come le piccole aziende a conduzione familiare tipiche del tessuto produttivo italiano. Le startup vere sono un’altra cosa”. In effetti, dico io, di startup come Benetton, Ferrari, Gucci, Luxottica, Valentino, Armani, etc non se ne vedono molte in giro in Italia a parte Yoox. Evidentemente per Magrini farsi acquistare da un concorrente e poi essere chiusi (come successo a Venere.com) è una fine più gloriosa per una startup che non diventare la solita piccola azienda a conduzione familiare italiana.

ARCANGELO!!!! Smettila di russare! Vorrei sentire cos’ha da dire Magrini di interessate e intelligente perché fino ad ora ho letto solo banalità degne di un burocrate di provincia. Sveglia e fai il tuo lavoro, te ne prego mi stai troppo simpatico per accettare da te un’intervista così penosa.

PS: Onore ad Arcangelo che così ha commentato il mio s-post: “me ne hai dette di tutti i colori ma va bene, cioè, quella non era un’intervista faccia a faccia, di quelle analitiche, ma due battute dopo una conferenza stampa. Ti confermo che non me la sono presa, cioè davvero, è il tuo stile, va bene, non mi hai insultato anzi ti ho pure approvato il post sulla nostra pagina”

PPS dell’1 dicembre: Magrini deve essersi offeso dal momento che non ha accettato il mio invito a collegarsi ma è venuto a leggere il mio profilo e questo post. E come dargli torto? Anche io mi sarei offeso a leggere il contenuti della sua intervista.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

Potrebbero interessarti anche...