Semplicemente fratelli

semplicemtne fratelli elesticiOggi racconterò la storiella di due fratelli troppo diversi per non volersi bene e rispettarsi a vicenda. Immaginate se a Gianni Letta fosse capitato come fratello (maggiore) Sgarbi; solo che a questo fratello di mia conoscenza è capito di peggio. Lui da bambino era biondo con gli occhi verdi, l’altro nero con gli occhi scuri. Lui era dolcissimo e l’altro una peste. Lui faceva di tutto per farsi voler bene, l’altro faceva di tutto per rendersi antipatico. Lui che cercava di confondersi con la folla per non dare nell’occhio, l’altro provocava il mondo intero senza curarsi delle conseguenze. Risultato: al Liceo lui aveva le ragazze che lo rincorrevano fin sotto casa e l’altro passava il tempo a fare a botte con chiunque lo provocasse o gli paresse meritasse un contatto ravvicinato, professori compresi.

Il fratello dolce ha avuto la fortuna di fare un’università tradizionalissima (giurisprudenza) con risultati scarsi; mentre, l’altro si è laureato a pieni voti facendo un’università assai più innovativa (informatica). Lui ha capito subito che non sarebbero stati i voti a dargli il successo ma il suo talento ancora non espresso e, infatti, si è messo a fare la gavetta ed ha imparato il mestiere di avvocato con umiltà e pazienza; mentre, quell’altro, tracotante per il suo effimero successo universitario, ha improvvisato tutto e si è messo a fare l’editore d’arte pur avendo una laurea in informatica. E cosi a seguire impresa su impresa. Infatti, mentre il primo imparava a lavorare in uno studio allora piccolo, quell’altro fantasticava con Internet. Lui si vestiva in giacca e cravatta anche come pigiama e l’altro vietava l’uso della giacca ai propri collaboratori. Lui comprava tutto nuovo e l’altro tutto usato. A lui piacevano le bionde all’altro per nulla. Lui ha sempre portato i capelli lunghi, l’altro a spazzola. Insomma sfido chiunque a trovare qualche somiglianza tra i due che non fosse il solo cognome.

Si vedevano poco e mai per piacere, direi per consuetudine senza slanci né smancerie eppure in uno di quegli incontri hanno creato le condizioni per il successo professionale di entrambi. Il primo, come neo-avvocato, ha costruito e gestito un’operazione dal nulla fino alla quotazione; e l’altro, come ideatore e stratega, della stessa. Lui, che grazie a quell’incontro con il fratello “visionario”, ha portato in studio il cliente che gli ha fatto fare carriera nell’olimpo degli avvocati d’affari, e l’altro che, grazie allo stesso incontro con il fratello “pragmatico”, ha potuto dimostrare di averci visto lungo e prima di altri.

Questi uomini così diversi ora fanno lavori opposti in tutto. Il primo è a capo di uno studio con decine di avvocati e migliaia di clienti tra cui principali fondi d’investimento italiani ed esteri. Il secondo fa l’advisor anti-investitori e scrive s-post ogni giorno prendendo in giro proprio quelli stessi personaggi. Alcuni di loro si sono talmente offesi per i post da aver confuso i due fratelli l’uno per l’altro e hanno tolto commesse e incarichi al primo, invece che prendersela con il secondo. Incredibile ma vero. Una ritorsione come succedono ai pentiti di mafia a cui gli ex compari fanno sparire parenti e amici.

Ma tra i due fratelli come sono i rapporti dopo questa devastazione? Cosa avrà detto l’avvocato scoprendo che il responsabile del danno subito è proprio il fratello? Te lo immagini? Qualcosa del tipo:-

BRUTTO COGLIONE CHE NON SEI ALTRO! Ma ci pensi alle conseguenze di quello che fai? Tu ti metti a predicare proprio contro i miei principali clienti? Gli investitori? Quelli istituzionali per di più? I più permalosi? Ma ti sei bevuto il cervello dopo essertelo frullato e cotto nel microonde?”  

Oppure

“STRONZO IO TI FACCIO CAUSA E TI COSTRINGO A CAMBIARE COGNOME” 

Macché, gli ha detto di pensare ad essere solo se stesso e che se gli avesse chiesto un consiglio gli avrebbe detto di fare esattamente ciò che stava facendo. Di farlo con la stessa determinazione con cui aveva creduto in Internet ed il suo potere rivoluzionario quando nessuno se lo immaginava. Di credere nel valore di fare impresa e nell’esistenza di investitori seri perché ci sono e sono più di quelli che si vedono in giro e che lui ha la fortuna di lavorare con molti di questi e lui non si preoccupa di quelli che si sono offesi. Con il tempo si capirà il valore di un approccio così radicale. Gli ha detto, infine, una frase a lui molto cara e che ben rappresenta il suo modo di essere e ragionare:

“Bisogna aver pazienza e mai arrendersi e vedrai che il tempo sarà galantuomo. Sia per te, che per me”

PS. A dimostrazione di quanto scritto sopra proprio oggi mi sono ricordato che mi fratello qualche giorno fa ha compiuto 50 anni ed io non gli ho fatto nemmeno gli auguri. Mi consolo con quanto mi ha detto nostra madre quanto le ho confessato il misfatto: “almeno ha potuto festeggiare in santa pace”…

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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