Vengo anch’io? No io no! Mi è toccato lavorare…

Che sfiga oggi ho dovuto lavorare. Sono mesi che cazzeggio come sblogger alla ricerca di un lavoro e proprio oggi, che si faceva festa alla grande a Milano, ho dovuto lavorare tutto il giorno e solo ora mi sono preso una mezz’ora di pausa per sfogare tutta la mia invidia. Se penso a Riccardo Luna e a tutti quelli come lui che sono pagati per dare aria alla bocca e far ballare gli startupper dopo essersi atteggiato a loro giudice o mentor (chissà quale sarà la differenza) non posso che morire d’invidia.

Stamattina all’alba avevo pure preso il pulman low cost da Bologna come un vero startupper squattrinato e sono arrivato a milano in tempo per l’apertura del grande evento; ma, invece, di prendere la metro per andare a divertirmi mi è toccato andare in ufficio a lavorare. Non il mio ufficio, si intende, ma quello che ho trovato in prestito. Ho lavorato per completare il BP che presenterò a degli investitori domani che, memmeno loro sono andati alla festa visto che li ho sentiti più volte al telefono e non mi pareva ci fossero gridolini di Pitch come sottofondo. Ho anche dovuto lavorare per un mio cliente che mi ha ingaggiato come advisor anti-investitori e, guarda caso, anche lui oggi era al lavoro e tra poco mi chiama per fare il punto (ora sono le 20).

E mentre io spendo 5 minuti a scrivere queste quattro cazzate mi immagino Riccardo Luna e tutti i super 74 giudici dell’Open Summit ballare sudati sulla pista e ogni tanto scivolare tra le braccia di qualche startupper di 20 o 30 anni più giovane di loro (maschio o femmina non importa, basta che siano giovani e disponibili). Che invidia. Sono livido d’invidia anche se io non avrei avuto chance di cuccare senza il pass di giudice…

Oggi pomeriggio avrei almeno voluto ascoltare i pitch delle 100 migliori startup italiane ed anche votare io la migliore (pur sapendo già chi avrebbe vinto oggi da settembre scorso). In un sistema che guarda alle exit come ad un sinonimo di successo chi volevate che vincesse se non la exit più ricca del 2015? Previsione banale direi. Infatti ha vinto VisLab (che ha sudato 20 anni e ancora chiamano startup… boh)

Avrei anche voluto ascoltare i tanti workshop e tavole rotonde in cui i relatori parlano tra loro in circolo e tu che vorresti ascoltare non capisci nulla se non che loro sono tutti d’accordo e tu no. E avrei voluto twittare anche io all’unisono con i guru e gli opinion leader presenti e sentirmi parte ed anche un pò GURU. Ma soprattutto avrei voluto stringere la mano a Riccardo Luna e magari anche chiedergli quanto guadagna lui a fare il Digital Champion. Peccato non esserci potuto andare. mi toccherà chiederglielo in un post a lui dedicato anche perché prima devo capire chi è questo personaggio che ha i capelli color luna (da qui il nome d’arte?) ma si comporta come se fosse il re sole dell’intero show. Che miri a fare il presidente del consiglio dopo che gli è andata a buca con la Rai? Il ministro del MISE? O di che? Visto che il Ministero dello spettacolo è stato abolito da tempo.

Sto andando fuori tema. Oggi si deve fare FESTA GRANDE non parlare di carriere politiche. L’Open Summit “é la festa dell’ecosistema Italiano” non il palco di alcuni aspiranti politici o politicanti. Questo è il vero Monopoli del fare impresa italiano, un gioco in cui tutti continuano a girare intorno e ad accumulare premi e gratifiche che non valgono nulla mentre nel mondo reale si lavoro e non si riesce a trovare il tempo di festeggiare. Di questo dobbiamo parlare oggi. Di  realtà e illusione. Ma diciamolo che la realtà è una merda in cui ti tocca lavorare mentre gli altri festeggiano.

Che merda questo mondo reale, spero proprio di tornare ad essere uno startupper disoccupato in modo da poter andare anche io a festeggiare “sotto” una “Luna” piena e tronfia.

Dopo aver scritto questo mio S-post ho trovato questo tweet di Riccardo Luna. I ragazzi che ballano sul palco sono “i suoi ragazzi” non investitori come da me insinuato prima. I vecchi marpioni non si sono fatti fotografare…