Matteo… permetti un domandina riguardo la nostra identità digitale?

In attesa che il nostro Digital Champion mi risponda oggi ho deciso di fare una domandina al suo capo.

L’altro ieri ero in metropolitana a Milano con il mio socio (sulla parola) Dino Bortolotto e stavamo andando ad incontrare degli UFO che fanno gli investitori per presentargli il nostro eTravelDistrict. Un progetto che quelli di Fondo Italiano hanno definito troppo industriale, di politica industriale addirittura (è non hanno appoggiato naturalmente). Io, in metropolitana, ero piuttosto gasato perché non è che mi capiti tutti i giorni d’incontrare degli extraterrestri di persona mentre lui era incazzato come una iena e mi dopo aver finito una telefonata ha esclamato: “mi sono rotto i coglioni, Adesso mollo l’azienda al mio socio e mi rimetto a fare politica perché altrimenti in Italia non cambierà mai nulla in meglio ma sempre tutto in peggio”. 

Dino, devi sapere, è uno che ha cominciato a fare “internet” ai tempi dell’università e considerato che ha 56 anni suonati stiamo parlando di uno che Internet lo ha letteralmente costruito non solo usato o candidato al Nobel. E’ uno che sviluppa in ambiente Open Source da più di 30 anni e usa PC con istallato UBUNTU non APPLE.. Lui è, guarda caso, è il presidente degli Internet Service Provider Italiani  (Assoprovider). Migliaia di imprenditori che hanno fatto Internet ma che i funzionari ministeriali chiamano “i Kebabbari” ed è anche (forse) l’unico veneto che abbia lavorato al Mose senza pagare tangenti ne rubare nulla. Insomma stiamo parlando di uno onesto innovatore italiano, un imprenditore che si è fatto da solo, uno che pur essendosi candidato a Digital Champion non è stato nemmeno preso in considerazione ne ha mai ricevuto risposta (in effetti lui non è un esperto di WordPress ma di Java). Insomma Dino è già da anni un esempio di ciò che Riccardo Luna va in giro a prospettare come glorioso futuro digitale per gli italiani tutti. Uno che non ha bisogno di manifesti ne di feste per fare la sua parte anche di cittadino che sta sul collo dei politici. Lui, tanto per evitare dubbi, è anche uno che milita nel Partito Democratico, un amico si direbbe, un compagno, un amico-compagno.

Bene dopo questa lunga premessa arriviamo al dunque. Dino in metropolitana era incazzato perché si sente preso per il culo. Non capisce infatti come sia possibile che mentre i Digital Champion parlano di innovazione, di Open Data, di Democrazia partecipativa il Governo si adoperi per rendere  l’identità digitale dominio di 4 monopolisti o ex monopolisti invece che renderlo un patrimonio e un business diffuso. E non solo su questo è arrabbiato Dino a dire il vero ma di questo tema ho capito il senso.

Dino, invece di fare convegni e feste, combatte ogni giorno questa battaglia che dovrebbe essere L’OBIETTIVO PRIMARIO di UN VERO DIGITAL CHAMPION facendo ricorsi al TAR e vincendoli. Incontrando funzionari per cercare di convincerli che l’identità digitale diffusa è una questione e sicurezza oltre che economica. Incontrando politici per cercare di convincerli che l’identità digitale è una questione di democrazia, insomma lui è uno che lotta veramente a spese proprie e degli altri IMPRENDITORI CHE HANNO COSTRUITO INTERNET e CHE LO FANNO FUNZIONARE OGNI GIORNO.

Eppure nonostante tutto il suo impegno lui si è reso conto che non basta, che deve mollare la sua azienda (che già trascura parecchio ultimamente) per dedicarsi alla politica nella speranza di poter vincere questa BATTAGLIA STRATEGICA per il FUTURO DIGITALE DI TUTTI NOI.

La battaglia per la NOSTRA IDENTITA’ DIGITALE. 

Quanto ho realizzato perché Dino fosse così incazzato mi sono ricordato del Gattopardo di quel “BISOGNA CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA”, Mi sono ricordato di quello che Luna e Renzi, durante il convegno dei digital champion a Venaria, hanno dichiarato di voler fare:

“Grazie, bravi e adesso cambiamo tutto di nuovo” 

Di nuovo? Ma se non è cambiato ancora nulla. Ma come?  Ma se l’identità digitale è ancora in mano ai soliti Noti e Dino e tutti questi veri Campioni del Digitale Italiani di Assoprovider stanno ancora lottando perché venga resa patrimonio pubblico o di tutti? Ma di che cambiamento stiamo parlando?

DUBBIO!!!

Ma se il cambiare tutto serva a permette ai soliti furbetti di appropriarsi di questo ASSET STRATEGICO, della NOSTRA IDENTITA’ senza che nessuno se ne accorga? Come potrebbero fare sti furbetti a tenerci distratti mentre loro fanno il buco nel Caveau? Non è che il modo migliore per nascondere il rumore delle trivelle sarebbe quello di fare una bella festa nello stesso palazzo con tanti giovani Digital Champion, Startupper, Investitori e Giornalisti?

Ma non mi dire che la banda bassotti è anche tra gli sponsor di Riccardo Luna? Che sono anche tra i principali sponsor dell’intero Startup Show Business? Non me lo dire te ne prego! Non voglio saperlo. Voglio creder che non sia vero. Che non siamo tutti dei Coglioni che mentre balliamo non ci accorgiamo che ci stanno fregando l’identità. La nostra identità digitale.

Per favore Renzi dimostrami che sei un innovatore e non un Bimbo MinKia. Fammi credere che usi APPLE invece che UBUNTU solo per caso e non per fare il fighetto o il Bimbo MinKia appunto. Ti prego Renzi dimostrami che sei un innovatore vero e non solo un gattopardo. Te lo chiedo per favore:

Per favore Matteo puoi dirmi…

…cosa ne vuoi fare della NOSTRA identità digitale?

 

E’ nostra, di tutti noi, te ne rendi conto? Quindi rispondimi e agisci di conseguenza altrimenti perderò il mio socio che mi serve per continuare a fare innovazione e business ma, soprattutto perderò un altro pò di quel poco di speranza per l’Italia che ancora mi rimane.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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