E’ ufficiale! Gli UFO sono a Milano e fanno gli investitori

Wallpaper Men in black IIINon so se tu abbia visto il film Man in Black in cui gli alieni lavorano alle Poste camuffati da impiegati e macchinari smista buste ma quello che mi è capitato in queste settimane mi ha fatto pensare di essere proprio un Man in Black. La realtà, però, non è che fanno i postini ma gli investitori. Sono sbarcati in Italia da almeno una trentina d’anni e si può anche dire che siano stati loro a introdurre il venture capital nella nostra società con grande successo ma senza nani e ballerine infatti non frequentano gli affollatissimi eventi dello startup show business. Semplicemente portando risultati ovvero ritorni per investimenti ben batti e meglio gestiti. Io li ho incontrati a Milano e non è stato facile per me riconoscerli nonostante abbiamo dato segnali inequivocabili che mi avrebbero dovuto mettere in allerta:

  1. rispondono alle mail
  2. dicono quello che pensano
  3. vanno diretti al punto
  4. sono di parola
  5. non fanno promesse a vanvera tanto per sembrare simpatici
  6. hanno letto i misi S-post e non hanno fatto una piega

Per sviare i miei sospetto, dopo il penultimo incontro a fine novembre, avevano rimandando ogni ulteriore incontro a gennaio. Ho protestato un pò ma alla fine ho pensato che fosse il solito modo di dire NO usato dagli investitori italiani come quelli di Banca Intesa che si credono dei giapponesi e, quindi, non dicono mai di no ma nemmeno mai di si. Semplicemente ti fanno un sacco di sorrisi e poi non li vedi più. Quindi ho ripreso a lavorare come se nulla fosse successo cercando di fare tutto come “ai vecchi tempi” in cui nessuno pensava a fare fund raising. Dopo un paio di settimane di lavoro gli ho mandato un report delle cose fatte e di quelle che intendevo fare con o senza di loro a gennaio. Da buoni extraterrestri mi hanno chiamato subito per fissare un incontro prima di Natale.

Ci siamo visti mercoledì scorso al gran completo. Loro schierati da una parte del tavolo e noi dall’altra. Come arbitro un mio socio, Lorenzo Brenta, amico di entrambi i contendenti da lungo tempo (loro da 25 anni, mio da soli 10). Il gran capo degli investitori mi ha subito messo in riga dicendomi che le domande le avrebbe fatte lui e Lorenzo ha annuito in segno di approvazione. Ho protestato, nonostante la faccia contrita di Lorenzo, e ottenuto di fare una specie di presentazione dandogli però il diritto d’interrompermi ad ogni slide e così è stato.

Io, da buon pirla che sono, ogni tanto rispondevo facendo allusioni e battute da sblogger e lui mi rifaceva la domanda pari pari fino a quando non rispondevo a tono e nella sostanza con numeri ed evidenze. Mi ricordo che a un certo punto mi ha chiesto chi fosse i componeti team che si sarebbe dedicato allo sviluppo del business ed io gli ho risposto (memore della mia esperienza con Principia e Di Camillo grazie ai quali noi soci e alcuni collaboratori abbiamo dovuto lavorare gratis 3 anni): “tutti coloro che verranno pagati per lavorare”. Lui mi ha freddato così: “non ti ho fatto questa domanda. Non presumere cose che non ho detto ne ho pensato. Ti ripeto la domanda….”. A quel punto gli ho risposto a testa china e lui, subito dopo, mi ha chiesto “che costo avete previsto per retribuire questo team?”. Mi sono sentito una merda schiacciata da un camion. Insomma è chiaro che gli investitori seri non pretendono che gli imprenditori lavorino gratis per loro ma io non ci era abituato a trattare con gli extraterrestri. Ho risposto e lui non ha fatto una piega. Ha solo preso appunti.

Ad un certo punto non mi sono nemmeno fatto mancare una gaffe di quelle da far saltare qualsiasi Deal. Lui mi stava chiedendo quali asset avrebbe avuto la newco ed in particolare di chi fosse la proprietà del codice sorgente della piattaforma tecnologica. Io, sempre memore delle domande cretine che mi sono state poste in queste anni, gli ho risposto: “questa dei codici sorgente è proprio una fisima di tutti gli investitori che non capiscono nulla di tecnologia”. Si è incazzato e mi ha detto: “io ti faccio tutte le domande che mi pare a piace e tu mi devi rispondere sia che si tratti di fisime che di legittime preoccupazioni”. Ho chiesto scusa ma il pasticcio era fatto. Ho anche provato a dare una spiegazione che è stata peggio della gaffe. Siamo andati avanti in questo modo per quasi tre ore e, visto che non avevo più nulla da perdere, ho sparato un altro paio di battute pessime che non hanno fatto ridere nessuno.

Alla scadenza del tempo si sono scusati di non averci nemmeno offerto un panino né un caffé e ci hanno assicurato una risposta prima di Natale… 2015!!! (ovvero max 5 giorni dopo). Ci hanno assicurato che si sarebbero riuniti, avrebbero discusso e ci avrebbero saputo dire se erano interessati a proseguire o no. E nel caso fossero stati interessati ci hanno anche dato i tempi di completamento dell’iter. Non brevissimo ma nemmeno lungo. Un paio di mesi. Se penso ai 12 che mi hanno fatto perdere i soliti noti per poi investire un decimo di quanto concordato e firmato…

Ci salutiamo e, tra me e me, penso che ogni volta che ho incontrato gente simpatica e entusiasta come Di Camillo che già al primo incontro comincia a dirti che lui investirà sicuramente una montagna di soldi e che ti valuta pure di più di quello che tu pensi di valere, (prendi fiato che la frase è lunga), è finita male; mentre ogni volta che per convincere qualcuno ho dovuto fare una fatica dannata e soprattutto non ci sono riuscito del tutto ma solo in parte perché è impossibile avere ragione su tutto, allora, (riprendi fiato), è andata proprio bene. La relazione nel tempo si è consolidata e i risultati sono stati migliori delle aspettative. E’ stato così proprio con il mio socio che faceva “da arbitro”. Lui, la prima volta che l’ho incontrato, lo avrei preso a pugni invece nel tempo si è dimostrato essere una delle persone più affidabili e serie che io abbia mai incontrato pur essendo un investitore professionista!!!! da Oltre 30 anni pure!!! Anche lui atterrato in Italia dagli USA quanto a dire Venture Capital gli imprenditori pensavano si trattasse di Capitani di Ventura, ovvero avventurieri che poi fa rima con finanzieri e, a ben pensarci, non vedo la differenza se non che per taluni, ben noti soggetti, considerarli dei finanzieri o anche solo degli avventurieri mi pare un complimenti del tutto immeritato.

Morale: a Milano ho effettivamente incontrato degli extraterrestri non proprio simpatici ma schietti e diretti. Gente che non si ferma davanti alle apparenze ma ti fa la radiografia e sono veramente contento di essere stato mazzulato per bene. Si, devo proprio dire ch, contro ogni mia pessimistica previsione, ho la fondata speranza che il 2016 sarà un anno di costruzione, di sana, faticosa, difficile e duratura costruzione.

Dimenticavo la ciliegina. Oggi mi hanno mandato questa mail: “Ciao Andrea, spero tutto bene. Noi siamo molto interessati a proseguire con voi, entrando nei dettagli dei vari aspetti del progetto. Io penserei di rivederci subito dopo le vacanze, nella settimana dell’11 gennaio, per impostare questa due diligence  e darci dei tempi precisi. Cosa ne dici?”. 

Lo so che avrei dovuto fare il sostenuto, non rispondere al volo. Farmi attendere. Invece ho risposto felice come una pasqua e abbiamo fissato l’incontro per il 14 alle 10.30. Naturalmente durante le “vacanze” lavorerò come un dannato in modo da presentarmi al prossimo incontro pronto a rispondere ad ogni domanda con il sorriso sulle labbra. Il sorriso di chi ha la consapevolezza di essere valutato per i propri meriti e progetti invece che per le promesse più o meno roboanti e ben condite che si riescono a condensare in un pitch imparato a memoria.

 

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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