Ma quanto ci costa copiare dagli americani?

Si sa che agli italiani piace fare gli ammericani ma non pensavo che in una patria di artigiani e inventori si avesse  bisogno di importare il format dei makers dalla bay area e di farne un evento che perde centinaia di migliaia di euro ogni anno. Eppure è così. In Italia riusciamo a copiare anche dai nostri imitatori e a pagarli per dirci come fare. Fossero soldi di privati non avrei nulla da dire se non:CRETINI; ma,  stiamo parlando dei soldi delle Camere di Commercio, ovvero, di soldi estorti (per legge) a professionisti, imprenditori, artigiani e commercianti come me, costretti a pagare cifre assurde per aggiornare un DB di informazioni banali come l’indirizzo di una sede operativa.

E per fortuna che questi sofisticati sperperatori dei nostri soldi sono obbligati a rendere pubblici i loro conti altrimenti saremmo tutti convinti che Maker Fair sia un evento di successo e non un carrozzone che nel bilancio del 2014  ha perso più di un milione di euro. Per la precisione ha sostenuto costi per 3.177.032 euro e avuto ricavi per 1.908.008c con una differenza pari a 1.269.024 pagata con i nostri soldi…(clicca qui se vuoi scaricarti il bilancio e leggi da pag 36). Circa 400.000 euro di perdite per ciascuno dei 3, dico 3, giorni di durata dell’avento. Circa 1.000 euro al giorno per espositore.bilancio 2014

Se poi consideriamo che questa meravigliosa iniziativa continua a perdere soldi nonostante sia alla terza edizione ci sarebbe da immaginare che nelle precedenti due di soldi ne abbia persi molti di più. Ma non voglio andare a controllare, oggi è il mio compleanno e voglio godermelo senza dover passare le ore a vomitare per la rabbia. Rabbia e disgusto.

Più rabbia che disgusto per scoprire che in Italia si riescono sempre a trovare i soldi per fare show e fiere ma mai per fare impresa (vedi mi s-post sul tema). camere di commercioRabbia per aver scoperto che tutto questo giro di soldi è stato gestito quasi esclusivamente con affidamenti diretti, ovvero, senza alcuna gara d’appalto nonostante, cito letteralmente,: “Le aziende speciali delle Camere di Commercio in quanto organismi pubblici e quindi “amministrazioni aggiudicatici” sono tenute, per le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, ad applicare la normativa comunitaria ed al rispetto dei procedimenti di evidenza pubblica” (se non ci credi leggi qui).

Ma ciò che mi ha fatto più rabbia è stato leggere come hanno denominato questo progetto nel bilancio:

14D-Marketing territoriale e dei servizi innovativi

Siiii! cazzo!!! Hai letto bene: MARKETING TERRITORIALE e SERVIZI INNOVATIVI!!!!! Cosa ci azzecca il marketing territoriale con una fiera di makers vorrei chiederlo ai signori che hanno validato questo bilancio mentre non ho dubbi che I SERVIZI INNOVATIVI siano i WC portatili istallati per far pisciare e cagare i visitatori della manifestazione. Su quanto siano innovativi i cessi portatili non ci siano dubbi ne domande da fare. Ma sul marketing territoriale proprio me la devono spiegare considerato che si tratta di un evento in franchising.

Un evento che essendo un format potrà essere gestito da quattro stagisti che non hanno niente altro da fare che mettere in pratica le indicazioni dei solerti californiani che, sicuro, si sono presentati con un bel manuale completo anche di come togliersi le caccole del naso. Se cosi non fosse perché usare un format Ammericano invece che inventarsene uno? Infatti è proprio così, gli amici della camera di commercio hanno preso uno qualsiasi, uno che lavora gratis, il campione nazionale dei volontari dell’innovazione, uno che ha fatto gavetta nella redazione di una rivista ammericana e quindi sa leggere bene i manuali del format a cui deve attenersi. Dai che indovini, dai, dai…. Ma siiii!!! è ancora lui!!

Riccardo Luna!

E’ proprio lui il volontario che si è offerto di lavorare gratis per il successo di questa copia nostrana. Esatto e visto che in famiglia Luna sono tutti assai volenterosi anche il fratello ha deciso di lavorare gratis per le camere di commercio. Risultato?

104.000 euro a Riccardo Luna + 39.000 al fratello di lui.

E come prassi in tutte le amministrazioni pubbliche… pagamenti ad emissione fattura. gattopardoInfatti il Luna famoso è stato già pagato mentre il fratello ha già ricevuto solo 17.500 euro ma sicuro riceverà il saldo a giorni. Se penso a quante aziende di amici stanno per saltare per aria a causa dei ritardi nei pagamenti della PA mi sa che la mia RABBIA aumenta… aumenta aumenta. E se poi consideri che i curatori sono ben due… uno per leggere il format e l’altro per girargli le pagine… BASTA!!!

Oggi compio gli anni, 53 anni per la precisione, e mi scopro pivello. Ancora non ho capito come si faccia a farsi pagare per lavorare gratis e ancora meno su come si faccia a farsi pagare per leggere un manuale. Fosse la divina commedia da recitare lo capirei, ma il manuale di una fiera presa in franchising proprio mi sfugge. Mi toccherà diventare digital champion pure a me per capire come fare.

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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