S-filmografia per startupper e imprenditori

Ho visto un sacco di liste di libri per startupper e una quantità infinita di corsi e programmi per startupper eppure, a mio, modesto parere c’è un modo più divertente e istruttivo per arrivare a farsi un’idea di come si diventa imprenditori di successo ed è guardarsi qualche bel film seduti comodi sul divano mentre ci si abbuffa di patatine e chinotto (il vero startupper di succcesso beve chinotto non CocaCola) o Birra rigorosamente artigianale.  Io ho imparato più da questi pochi film che ora ti presento che dal leggere manuali di ogni genere e articoli vari.

APOLLO 13, Tom Hanks, Ed Harris, 1995, (c) Universal

Primo della lista è sicuramente APOLLO 13 in cui puoi comprendere cosa sia il project management e quanto sia importante il rispetto dei ruoli in un team. Il programma Apollo che è durato più di un decennio ed aveva l’obiettivo dichiarato di portare l’Uomo sulla Luna ha dato origine alla formalizzazione del project management che noi ora studiamo e applichiamo. In tale teoria il PM, o capo progetto, è il capo assoluto e nessuno osa contestare le sue decisioni. E lui che ha la responsabilità di ripotare gli astronauti a terra sani e salvi e tutti lo aiutano a prendere le decisioni migliori.  Lui, di fatto, è il CEO del progetto, è colui che definisce la strategia e soprattutto identifica le priorità. Lo supportano gli analisti che gli segnalano i problemi da risolvere e gli specialisti che sono chiamati a trovare le soluzioni. In pratica tutto il film è una sequenza di problem setting e problem solving. Di volta in volta si possono vedere diversi team al lavoro per trovare la soluzione corretta e che metodologia usano? Oibò… ma la lean!!! Vanno per tentativi fino a trovare la soluzione cercata… Trovo questo film un “must to see” per qualcunque startupper e professionista che voglia cimentarsi in qualcosa che assomigli anche lontanamente ad un’innovazione o un semplice progetto.

adriano olivettiIl secondo film che consiglio di vedere è “Adriano Olivetti-la forza di un sogno” perché è bene che ci ricordiamo il valore sociale del fare impresa ed anche di quanto dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani. Infine per ricordarci che il primo computer al mondo è stato realizzato proprio da Olivetti a Ivrea e non in Silicon Valley come oggi si potrebbe credere.  Nel film è acneh chiarissimo quanto siano inutili le indagini di mercato in caso di innovazioni assolute. Nessuno dichiarava di aver bisogno di una macchina da scrivere compatta e portatile eppure quello fu uno dei primi grandi successi di Olivetti. Nel film mi ha colpito anche la cura che lui aveva per i propri dipendenti e il loro talento. Nessuno era trattato come un numero o una voce del conto economico. Altra cosa che colpisce della sua storia è la capacità di innovare “improvvisando”.  Non si impara ad innovare, ci si prova e basta. Lui ne è la dimostrazione. Di quella meravigliosa epopea di cui ormai abbiamo perso il ricordo dopo lo spolpento effettuato dagli uomini della finanza (De Benedetti in testa a tutti) mi ha anche colpito il ruolo degli americani. Spioni, invidiosi e arroganti. Sono ancora così, ricordiamocelo bene ogni volta che osanniamo la Silicon Valley scordandoci cosa fosse la “Ivrea Valley”. Della sua storia va notata anche il ruolo degli azionisti che da beceri uomini di numeri stavano per distruggere tutto il valore economico delle innovazioni apportate da Olivetti. Mi ricordano tanti investitori di Private Equity che entrano in un’azienda e la riducono ad una vetrinetta da vendere al migliore offerente senza preoccuparsi in alcun modo di garantire all’impresa un qualsiasi futuro.

aviatorIl terzo film che raccomando è “the aviator” in cui si vede il protagonista eccellere in ben due industrie differenti anni luce una dall’altra: quella cinematografica e quella dell’aviazione. Di questo film mi ha colpito il sottile confine tra follia e determinazione, tra ossessione maniacale per i dettagli e precisione ma, soprattutto, il coraggio del protagonista nel alzare la posta in gioco ad ogni difficoltà e ad ogni traguardo raggiunto. La sua è una “nerver ending story” di innovazioni, una corsa sensa sosta verso il futuro. Ricordo anche con grande piacere il ruolo dei suoi collaboratori che mai lo hanno abbandonato ne mani hanno dubitato di lui ne approfittato dei suoi momenti di debolezza anzi alla fine del film si vede che lo proteggono durante una sua nuova crisi ossessiva compulsiva. Nessun imprenditore di successo è solo. Ci sono sempre al suo fianco persone di altrettanto valore che lo sostengono e proteggono senza emergere.

alan turingIl quarto film è “The imitation game” che racconta la storia tenuta nascosta per oltre 50 anni di Alan Turing, un genio matematico che riusci a decifrare la macchina di criptazione dei messaggi usata dai Nazisti (chiamata enigma) grazie al suo approccio globale e teorico al problema ovvero ad un approccio che è il perfetto contrario di quello lean. Questo a dire che se vuoi vermamente rivoluzionare qualcosa non ti può bastare andare per tentativi devi riuscire a costruire un sistema completamente nuovo e rivoluzionario che cambia radicalmente il modo di risolvere non un solo problema ma tutti i problemi del vecchio sistema. Quando penso alla storia di Turing penso ai tanti geni informatici che progettano e realizzano i sistemi che poi usiamo tutti i giorni e che sembrano delle banalissime paginette e invece sono frutto di innovazioni oscure ai più.

ricerca della felicitàCome quinto segnalo “La ricerca della felicità” il cui protagonistra resta solo e unico a credere in se stesso fino al giorno del meritato successo. E’ una storia di talento e soprattutto di tanto lavoro. Tanto, tanto lavoro e determinazione. Una storia di risorse scarsissime usate con parsimonia per guadagnare tempo, il tempo che gli serviva per arrivare in fondo al suo stage che tanto assomiglia ad una milestones da raggiungere per un startupper. Uno startupper che non si vergogna di fare il venditore per guadagnarsi da vivere. Che non dimentica di essere padre e di dire a suo figlio: “non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.”

prova-a-prendermiR375“Prova a prendermi” è l’ultimo film che ti consiglio. E’ la storia di un truffatore seriale. Un genio della truffa. Vale la pena di vederlo pensando  che ad ogni sua performance lui stia facendo un Pitch. Durante il film riesce a convincere tutti quelli che lo ascoltano e quindi a fregarli. Così funziona il pitching. E’ una recita. Una storiella ben raccontata come quelle che improvvisava lui in ogni circostanza.  Non è un caso che i migliori formatori nel pitching siano attori o ex attori e che i più convincenti si scopre che sono degli istrioni nati magari con qualche recita parrocchiala alle spalle. Chi meglio di un attore o un truffatore possono insegnarti a convincere qualcuno a credere che ciò che stai raccontando sarà un successo? Del film ricordo questa frase che più volte trova conferma durante il film “la gente crede in quello che gli racconti”. Anche gli investitori sono dei creduloni come tutti gli esseri umani ma tu ci credi veramente in quello che racconti in un pitch? Guarda che dopo lo devi anche realizzare mica puoi scappare con i soldi come faceva il protagonista del film…

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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