Ecco perché i fondi d’investimento italiani sono pochi e piccoli

Paolo barberisNell’ultima mi skypata con Paolo Barberis mentre aspettavamo che si unissero a noi gli altri veterani ci siamo messi a chiacchierare sulla consistenza dell’ecosistema italiano delle startup.

Abbiamo spettegolato un pò come fanno i vecchietti che si ritrovano dopo tanto tempo in piazza e poi Paolo mi ha chiesto: “ma secondo te come si fa a fare in modo che in italia ci siano 30, 40 VC invece dei soliti 6 o 7 attuali? Non pensi che quello sia il numero giusto per far decollare l’ecosistema?”. Io gli ho risposto così: “ma tu ti sei mai chiesto perché in Italia che è uno dei paesi al mondo con maggiori risparmi e depositi al mondo non ci siano Fondi d’Investimento in gran quantità e con dotazioni enormi?”. Lui mi ha risposto che non sapeva darsi una risposta e allora io ho citato la spiegazione che mi diede un paio di anni fa una persona che conosce il sistema in tutte le sue viscere. Mi disse che, a differenza di gran parte degli altri paesi Europei, la stragrande maggioranza delle ricchezza e del risparmio in Italia è in mano a imprenditori, ex imprenditori e commercianti per lo più di prima generazione. Cioè persone che hanno cominciato a far fortuna nel dopoguerra.

Qbanca intesauesta gente fino all’altro ieri era in azienda se non lo è tutt’ora e sa come funziona il sistema finanziario italiano perché ne lo conosce per esperienza diretta. E’ stata spremuta con interessi da strozzini, è stata fregata con obbligazioni farlocche, è stata imbottita di derivati ad alto rischio, e molti di essi sono stati oggetto di acquisizioni da parte di fondi di private equity o simili. Questa gente è stata già fregata dalla finanza italiana talmente tante volte che non si fida più. Non si fida di dare i soldi a sta gente e quindi i fondi italiani sono pochi e sotto capitalizzati.

Il sistema finanziario italiano  è asfittico, chiuso in se stesso, autoreferenziale e omertoso e invece di far pulizia al suo interno, insabbia, nega, sminuisce. Quanti imprenditori e risparmiatori sono rimasti fregati dai finanzieri italiani? Dai Calvi, i Fiorani, i Sonzogni, i Geronzi, per non parlare degli ultimi casi di Banca Etruria e compagnia cantante?

Troppo marcio il sistema per fidarsi di dargli i soldi, ci vorrebbe una nuova generazione di finanzieri del tutto estranei al mondo finanziario degli ultimi 20 anni per non dire 30 visto che sono sempre gli stessi; ma, prova tu ad andare a Fondo Italiano e proporre di fare qualcosa senza avere track record da finanziere ben inserito nel sistema.

fondo italianoTi ascoltano e poi basta a meno che tu non sia un loro ex collega e amico come nel caso di Di Camillo con la Cristina Bini che, in un incontro, mi ha candidamente raccontato che per lui avevano addirittura espresso un pre-commitment per aiutarlo a raccogliere i soldi per P101. E un mondo fatto di amici e amici degli amici che si coprono a vicenda e si fanno favori a vicenda. Che non si sono mai messi in concorrenza sullo stesso deal. Mai nella storia italiana del VC, che io sappia.

La mia gola profonda mi ha anche raccontato che ogni volta che doveva fare un deal in Italia (era basato tra londra e NY e in vita sua ha fatto decine di operazioni) finiva sempre con qualche richiesta del tipo del tipo “invece di pagare la vostra azienda 8, ve la paghiamo 10 e ci dividiamo il resto”, oppure “non ci interessa vendere ora la partecipazione perché altrimenti si riduce l’ammontare gestito e, quindi, le nostre management fees.”

Ma tu lo sai cosa sono le management fees? Lo sai che se un team di finanzieri riesce a raccogliere 100M di euro ben 25 milioni se li incassa per pagarsi stipendi, uffici e altri servizi al contorno? il 25%!!! Stipendio garantito per 7 o 10 anni, e di che stipendio parliamo? dai 30-50 mila euro…. l’anno? Ma sei scemo? Al mese!!! E poi ti meravigli che i VC se la prendono comoda? Che ci impiegano 6 mesi minimo per decidere se darti i soldi o no? Mentre tu ti spendi i tuoi risparmi contando i centesimi lui si ‘ guadagnato dai 150 ai 300 mila euro!!!

Ma tu li daresti i tuoi soldi da investire a uno che solo per investirli se ne incassa un quarto? I furbacchioni della finanza di difendono dicendo che se uno non ha successo non riesce poi a raccogliere altri soldi e viene escluso dal giro. Balle!! Sono tutte balle!!! Perché la raccolta del secondo o terzo fondo comincia prima di aver portato a completamento gli investimenti del precedente e in genere la raccolta inizia con l’annuncio di un mega deal fatto su una partecipata.  E qui entrano in gioco gli amici a cui chiedere una aiuto: “tu mi fai il favore di comprare questa mia partecipata ed io ti ricambierà il favore al prossimo giro..” E cosi di 10 anni in 10 anni arrivano tutti alla pensione con alle spalle anni di super stipendi e magari anche qualche altro bonus in caso di over performance che, statisticamente, capitano a tutti i finanzieri qualche volta nella vita.

mi su terunI più spregiudicati tra i gestori, che in Italia si sa sono molti e ben piazzati, non si accontentano delle management fees e fanno giochini e triangolazioni con le partecipate. Cose come far pagare alla statup finanziata i costi degli avvocati del fondo (che pur dovrebbero essere parte del 25% che già si trattengono), farsi pagare anche dei gettoni presenza nei CDA della startup, far assumere amici o dare consulenza a conoscenti fidati magari con sede in svizzera.

E poi ti chiedi perché gli imprenditori italiani non danno i loro soldi da investire a sta gente? Quelli che ci sono cascati al primo giro e non gli è andata bene cosa pensi che dicano ai loro amici e conoscenti? Dai fallo anche tu?

Non ci credi, pensi che siano solo pettegolezzi? Conosci Mediobanca? La banca fondata da Cuccia? Si quel Cuccia, quello gobbetto che non dava mai interviste, quella Mediobanca, il salotto buono della finanza Italiana. Lo sai che ha una rete di Private Banker che si chiama Banca Esperia? Non ti prendo nemmeno in considerazione se non gli porti almeno 10M da gestire. Hanno clienti molto danarosi in particolare imprenditori ed ex imprenditori Italiani. E sai cosa sono stati costretti a fare sti poveri Private Banker di Banca Esperia dai loro clienti? Sono stati costretti ad organizzare degli incontri con startup e imprese italiane alla ricerca di capitali di rischio. Ci hanno provato sti poveretti di Bancari a convincere il loro danarosi clienti a mettere parte dei loro capitali in Fondi di VC e non ci sono riusciti. Si sono sentiti rispondere: “non ci fidiamo, siamo più bravi noi a capire un business di sti finanzieri, noi siamo imprenditori e vogliamo incontrare altri imprenditori personalmente e dare i soldi direttamente a loro”. E così banca Esperia si è messa a fare ricerca e selezione di deal e a proporli ai propri clienti in incontri molto riservati e diretti. Tra i primi deal portati a termine quello di Restopolis che alcuni mesi dopo è stato acquisita da TripAdvisor. Mica scemi sti imprenditori nello scegliere a chi dare i propri soldi.

Quindi a Poalo Barberis, dopo aver raccontato tutti sti pettegolezzi, ho detto che, a mio parere, se si vuole realmente rendere più facile raccogliere fondi alle startup bisogna togliere di mezzo ogni intermediario finanziario o di altro tipo e lasciare che chi ha i soldi possa incontrare e investire nella startup. Bisogna eliminare dal meccanismo del Crowd Funding la necessità del co-investitore istituzionale (Banca, sgr etc) che altro non è che un modo per garantire a tali signori un immeritato potere di veto e ricatto nei confronti degli startupper. Bisogna anche togliere ogni vincolo all’investimento privato che non superi un x% del patrimonio personale.

Ma ti rendi conto che chiunque può comprarsi un iphone da 600 euro e, invece, se quei soldi li volesse investire in una startup deve prima andare in Banca a farsi fare l’interrogatorio da un Bancario? Un bancario che si crede in grado di valutare la sua maturità come investitore? Magari lo stesso bancario che poi gli rifila delle obbligazioni di Banca Etruria. Ma cazzo, ti rendi conto dell’assurdo? Un modo come un altro per frenare il cambiamento. Molto smart, molto subdolo molto ben congegnato.

marco bicocchi pichi a la stampa 2Insomma ho detto a Paolo Barberis lo stesso che ho detto mesi fa a Marco Bicocchi Pichi e che ora anche lui comincia a capire e dichiarare pubblicamente. Fare startup è roba da imprenditori non da finanzieri, politici, giornalisti. Per fare impresa non basta essere bravi attori, bisogna lavorare, lavorare altro che fare feste e show.

Fossi Renzi impedirei a tutti i finanzieri o comunque a chiunque abbia avuto un ruolo in una Banca o Istituzione finanziaria di alcun tipo di gestire investimenti in Startup e innovazione. Farei in modo che chi investe direttamente i propri soldi in startup o aziende possa dedurre integralmente eventuali perdite da fallimento. Solo e unicamente chi investe senza intermediari di nessun tipo. Solo così si potrebbe ricreare un clima di fiducia tra chi ha i capitali da investire e chi è ne è disperatamente alla ricerca.

Dobbiamo togliere di mezzi ogni intermediario e favorire l’incontro tra imprenditori con i soldi e imprenditori alla ricerca di soldi. Tutto il resto è inutile e dannoso. Ho già visto la stessa cosa con lo sboom della new economy e ora la storia si ripete. Ma ora, come allora, la colpa non è di chi fa innovazione e impresa; ma di chi racconta storie e fa i soldi con competizioni e show. A distanza di 15 anni la new economy ha ampiamente dimostrato di non essere stata affatto una bolla. La bolla era solo finanziaria e giornalistica!!!

Cerchiamo di evitare di ritrovarci tra altri 15 anni a rimpiangere l’ennesima occasione persa per colpa di finanzieri e giornalisti. Mettiamo a tacere i cantastorie prima che facciano altri danni con le loro spettacolarizzazioni e banalizzazioni e disintermediamo i finanzieri, mandiamoli a cercarsi un lavoro produttivo a sti scansafatiche, presuntuosi e viziati.

E se ti piacciono i bei film non perderti “The Wolf of Wall Street” che racconta propri di come funziona il meccanismo delle commissioni su cui campano sti parassiti e che ben potremmo tradurre con “I finanzieri Italiani” che da gran furbacchioni  si portano in vacanza i nostri amati e votatissimi politici… e che vacanze si fanno insieme… roba da impiegati e startupper…

fassino in vacanza

Riconosci la gobbetta del politico a bordo della Barchina insieme al Presidente di Banca Intesa?…Vuoi sapere chi era? Clicca sulla foto..

 

 

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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