Cerco investitori handicappati, licenziati e falliti. Insomma dei super eroi.

intesa va in svizzeraMentre il mio avatar viaggia per gli spazi intergalattici sull’astronave degli UFO che fanno gli investitori io resto con i piedi per terra, anzi con i piedi impantanati in Italia a guardarmi intorno e a chiedermi cosa sarebbe dell’eTravelDistict (il distretto del turismo per tutti) se il mio avatar non tornasse con un accordo d’investimento firmato e i soldi per partire. Schiere di Heidi sorridenti mi invitano a trasferirmi sui monti svizzeri; ma, una coscienza italiota (molto idiota) mi trattiene e mi costringe a pensare ad un’alternativa che mi permetta di restare in Italia.

Il mio primo pensiero va a quanto mi ha detto Paolo Badano l’altro ieri riguardo l’essere handicappato piuttosto che disabile. Prima di parlare con lui pensavo che handicappato non fosse un termine appropriato per un disabile; invece, lui mi ha fatto notare che un handicap si può superare con un ausilio adeguato mentre disabile è un temine che toglie ogni speranza.  Il suo punto di vista mi ha dato l’ispirazione per questo S-post  e a lui ho rubato il fumetto che ho messo in copertina e molte delle foto che trovi più avanti.

Paolo Badano con sua moglie

Paolo Badano con sua moglie

Più ci penso a quello che mi ha detto Paolo e più mi ci ritrovo nel suo ragionamento, soprattutto, se considero il fatto che lui è un imprenditore svizzero mentre io italiano; quindi, io parto molto svantaggiato, handicappato appunto, rispetto a lui che fa impresa nella nazione in cui è più facile al mondo farla. Come imprenditore italiano ho veramente grossi handicap. Ho l’handicap di voler fare business nel travel ecommerce che è il mercato online più ricco e competitivo al mondo (dopo il porno); di voler pagare le tasse in Italia, di voler rispettare le leggi italiane per quanto assurde e contraddittorie, di non aver frequentato la Bocconi, di non avere un MBA, di non essere un ex Mckinsey, di avere più di 50 anni, di dire sempre ciò che penso e di avere come socio-co-fondatore uno come Dino Bortolotto che è pure peggio di me in quanto ad onestà, idealismo e amor patrio.

Insomma, è innegabile che io sia a pieno titolo un imprenditore italiano e quindi handicappato rispetto a qualsiasi imprenditore svizzero, Inglese o americano. Ma nonostante ciò ho la faccia tosta voler sfidare i padroni del mercato del turismo online e di volerlo fare a capo di  ciechi, paraplegici, sordi, down e di professionisti licenziati (gli ex di Venere), venerefalliti (gli ex di Weekendagogo) e pure vecchi (a partire da Dino ed Io che siamo in dismissione). Una follia pura! Se poi pensi che la tecnologia sulla quale baseremo il nostro business è tutta made in italy (realizzata dalla società di Dino) stiamo veramente rischiando un ricovero coatto d’urgenza.

Ora dimmi un po’ tu! Ti pare possibile affrontare una sfida di questo tipo facendo affidamento sul coraggio e la determinazione degli investitori italiani normodotati? Non parlo di extraterrestri ma di normalissimi investitori? Che sono notoriamente Bocconiani, ex Mckinsey o ex country manager di multinazionali americane? Ti pare possibile che questi super fichi possano anche solo prendere in considerazione di finanziare la nostra impresa e sperare che riesca a conquistarsi la sua fetta di mercato contro competitors che investono 1.8 miliardi di euro l’anno in pubblicità ciascuno? Che noi si riesca a dare lavoro altamente qualificato a handicappati italiani invece che a personale iper-dotato e altrettanto sottopagato in Albania o Marocco? Ti pare possibile?

etravel district

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A me proprio no! E non ci voglio nemmeno provare. Io credo che per un’impresa di questo tipo ci vogliano degli extraterrestri o degli investitori SUPER-handicappati come noi imprenditori italiani, gente che sia stata licenziata o che abbia provato sulla propria pelle a fallire in Italia. Investitori che pensano al futuro dei suoi figli o nipoti prima che a rendere ancora più gonfio il proprio portafoglio. Ci vogliono Investitori che ad ogni nuovo assunto urlino “URRA’!!!” Gente che faccia la OLA per ogni nostro nuovo cliente o partner. Non sei convinto? Io, invece, lo sono. Sono stra convinto che ci vogliano investitori SUPER-handicappati per finanziare l’eTravelDistrict e farne un successo planetario partendo dall’Italia invece che dalla Svizzera o dall’Irlanda.

Cliccando su questa immagine ti scarichi una presentazione con alcuni dati di Netcomm

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Sono 3 anni che faccio fund raising per progetti di travel ecommerce in Italia che in fatto di turismo non è proprio una nazione qualsiasi. Dopo averli incontrati tutti sti investitori SUPER-dotati ho avuto la conferma che non ci pensano proprio di dare i loro soldi a gente che vuole andare a pescare in un mare infestato di squali enormi e battenti bandiere planetarie. Eppure, quello del turismo in italia, è un mercato che vale miliardi di euro (almeno 180) e in cui non ci sono pescatori italiani che operino online. Se non ci decidiamo noi handicappati, licenziati e falliti a cogliere questa opportunità, la stragrande maggioranza di questa enorme ricchezza finirà nei paradisi fiscali esteri invece che a dar lavoro e ricchezza in Italia.

super bambiniIn questi mesi di negoziazione con gli extraterrestri mi hanno contattato in molti offrendosi di dare una mano o co-investire forse per imitazione o forse per vero coraggio. Chi perché ha un parente handicappato, chi per amicizia, chi per gusto delle sfida, e alcuni per senso degli affari. Oggi mi sono messo a tirare le somme di tutte queste dichiarazioni spontanee e mi sono reso conto che non ci manca molto a raccogliere quanto basta per partire a rendere prenotabile a qualsiasi turista, con qualsiasi esigenza di accessibilità, un soggiorno in una delle città più belle del pianeta: Roma.

Può sembrare un risultato da poco ma non lo è, noi vogliamo partire da dove è partita Venere.com. Vogliamo lanciare proprio da Roma e siamo pronti. La tecnologia è pronta. Il team è pronto. Ci mancano solo un po’ di soldi per pagare le persone che lavoreranno a questa impresa, meno soldi di quanti tu possa immaginare ma non si campa d’aria nemmeno a Roma che pur ha un ottimo clima tutto l’anno e dove arrivano ogni anno ben 6 milioni di turisti.

Ed ora veniamo a noi due. Vuoi metterci tu i soldi che ci servono per partire? 50.000 sono troppi per te? facciamo 10.000? 500 euro? Qualsiasi cifra va bene se ci metti il tuo coraggio, la tua voglia di vincere questa sfida con noi. Cosa ti diamo in cambio? Un sacco di grazie e un po’ di azioni di una società rigorosamente e autenticamente Italiana, che pagherà tutte le sue tasse in Italia. Quante azioni? Talmente tante che se dovessimo avere anche solo un centesimo del successo di Venere.com faresti i salti di gioia ma, soprattutto, che non si venderà al primo offerente che poco dopo licenzierà tutti i nostri dipendenti per trasferire il business dove si pagano meno tasse ed il personale costa meno.

NO!!! Noi non ci venderemo anzi, cercheremo di trasformare l’eTD in una holding d’investimento focalizzato sul travel ecommerce, sul finanziare e supportare gli handicappati italiani (normodotati e non) che vogliono fare travel online. Ti interessa capire come? Leggiti questa presentazione  che avevamo fatto a Fondo Italiano l’anno scorso e pensa a quanto successo con Yoox, o Banzai. inferentiaPensa a loro ma sappi che noi miriamo a quotarci al Nasdaq perché io dalla Borsa Italiana ci sono giù passato e non ci ricasco più. Quotarsi al Nasdaq o a Ginevra è molto più semplice e utile che quotarsi alla Borsa Italiana e io sono un imprenditore handicappato mica cretino.

Ma più che ai soldi pensa a quanto potresti essere orgoglioso tra 10 anni quanto potrai dire di aver aiutato a nascere un gruppo di aziende italiane che hanno avuto successo grazie al talento di persone considerate DIS-ABILI e che invece erano semplicemente handicappate. Io non ci dormo di notte all’idea che tutto possa succedere. Ogni volta che vedo un handicappato che chiede di poter lavorare ed esprimere il suo talento come una persona qualsiasi io fremo dalla voglia di dirgli: “vieni a lavorare con noi, provaci, metticela tutta, ce la puoi fare!”.

milanoTi piacerebbe vedere il tuo nome tra quegli investitori SUPER-handicappati che ci hanno creduto? Poter dire a tuo figlio che tu ci hai creduto? Poter incontrare un turista paraplegico o cieco che con la sua famiglia sta visitando l’Italia e pensare: “è qui anche grazie a me!”. Questa idea non ti fa venir voglia di essere anche tu un investitore SUPER-handicappato? Non pensi che l’unica possibilità di fare qualcosa di grande in Italia sia in mano a persone come te e noi: handicappati, licenziati, falliti e vecchi? Che non possiamo sperare che siano i soliti imprenditori (emigrati all’estero) e investitori normodotati (che investono dall’estero o all’estero) a costruire il futuro del nostro paese e dei nostri cari?

tuttiIo sono ormai convinto che per per fare qualcosa di costruttivo e solidale in Italia ci vogliano più super-handicappati e meno super-dotati  ma tu come la pensi? Credi che sia meglio che mi trasferisca in svizzera o che lasci del tutto perdere e mi metta a spedire CV in svizzera o canada? Vuoi unirti a noi? Ti senti pronto ad essere un super-handicappato come qualsiasi italiano onesto e di buona volontà? Allora smettila di leggere e alza la mano, muovi il culo, perché noi abbiamo bisogno di aiuto e di soldi altrimenti in Italia non cambierà mai nulla se non il nome dei partiti che ci governano.

Basta leggere. !!!

Diventa orgogliosamente handicappato pure tu. 

Anzi… SUPER HANDICAPPATO!!!

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andrea@elestici.com

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(brutto come le suole delle scarpe di un calzolaio)

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S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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