Tra startupper ci si intende al volo

Icarlo alberto degli attieri stavo scendendo dal treno a Milano (prendo sempre Italo perché ti trattano da cliente anche se non hai il biglietto o sbagli treno) con mio figlio Filippo e incrocio una coppia di vecchi amici anche loro startupper incalliti. Si tratta di Carlo Alberto Degli Atti e Stefania Bertocchi stefania bartocchiche non vedevo da alcuni anni (dai tempi della prima fiera delle startup organizzata dal mio socio Francesco Mantegazzini nel cortile assolato del Sole24Ore, una fornace). Saluti e abbracci e cominciamo subito a farci domande: “da dove vieni? che ci fate qui in Italia? come vanno le tue strartup in silicon valley? etc etc?”. Insomma le solite domande da startupper infoiati che siamo. Ci intratteniamo almeno dieci minuti a sparlare dei VC italiani e di quanto sia meglio fare fund raising direttamente con chi i soldi ce li mette di tasca propria, gli investitori veri, quelli che si chiamano Business Angels e che io, invece, chiamo Working Investors. Loro sono reduci da un incontro con un potenziale investitore Bolognese e quindi il tema è caldo. Carlo, purtroppo, è anche uno dei miei lettori e per forza finiamo con il commentare i miei ultimi post a tal riguardo. Ancora non mi ci sono abituato alla fama da S-blogger e cerco di sviare subito il discorso parlando dei figli che crescono.

thingleDi punto in bianco mi dice: “ma tu lo sai di cosa mi occupo ora”? Io gli rispondo: “opinionage!”. Sbagliato. Ha fatto una nuova startup che si chiama thingle.me e che tramite etichette smart riesce ad associare servizi al prodotto. Figata, cominciamo a parlare dei servizi e gli chiedo: “pensate di offrire qualcosa legato alle garanzie? All’assistenza post vendita intesa come riparazioni etc?” Lui mi risponde di si e visto che è esattamente ciò che stiamo facendo con Garanteasy ci infoiamo nella discussione mentre sua moglie chiacchiera con Filippo e lo aiuta con le valige (le donne sono sempre le più gentili in ogni circostanza). Lei, comunque, ogni tanto si gira verso di noi e interviene.

scontrinandoDalla stazione prendiamo la metropolitana e durante il percorso continuiamo a parlare. Linea Verde e poi viola. Poco prima di arrivare alla fermata, Stefania sentendoci parlare di garanzie e scontrini, interviene e dice “pensavamo di integrare il servizio di SCONTRINANDO” ci pare smart e utile. Mio figlio fa un sorrisone e dice “ma Scontrinando è di Papà”. Sorpresa generale: “non sapevo ti occupassi anche di questo, pensavo fossi dedicato all’eTravelDistrict”. Io gli rispondo: “sono le balle che ti tocca raccontare quando stai trattando con un VC, ora ho interrotto le trattative e posso dire ciò che mi pare. Pure che faccio due o tre startup in contemporanea”. Gli racconto che Scontrinando era il prototipo su cui abbiamo poi sviluppato Garanteasy, di ciò che stiamo facendo per i nostri garanteasyprimi clienti (stesso target dei suoi) e chi sono i miei working investors. Gli dico che stiamo cercando partner strategici da aggregare in un operazione con cui creare un distretto (virtuale) degli operatori ecommerce ad alto contenuto di servizio. Insomma nel giro di pochi minuti per no dire secondi gli faccio un metro-pitch di tutta la nostra strategia.  Si aprono le porte della metropolitana, ci salutiamo con uno sguardo d’intesa. Ecco come nascono le partnership tra startupper. E’ successo a Milano. Mi spiace per Gianmarco Carnovale ma nemmeno sta volta ero a Roma.

PS. ho già avvisato i miei soci della partnership e oggi conto di intercettare Carlo un’altra volta a Milano prima che parta per San Francisco un’altra volta. A Milano. Mi spiace nuovamente per Gianmarco Carnovale e i suoi concittadini che sono convinti di  essere il miglior ecosistema per startup d’italia. Sicuro sono tutti a festeggiare e a godersi le parate mentre qui a milano piove e si lavora… (sto diventando proprio un bauscia…)

Nota del 20 febbraio 2017. Nonostante ci sia intesti al volo non altrettanto si può dire sul mettere a terra le intese. Infatti ad oggi non abbiamo ancora concretizzato nulla ne mi sono state spiegazioni convincenti del perché ciò non sia avvenuto. Peccato. un vero peccato.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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