Lo Startup Show Business si è fermato a Maratea… Altro che Heros…

Saranno almeno un paio di anni che non partecipavo più come relatore ad un evento per startupper, per la precisione proprio dall’ultima mia comparsata in Basilicata nel 2014. Anche allora mi avevano pagato pure le spese di viaggio e soggiorno cosa che non mi era mai capitato non essendo un VC che guadagna 300k euro l’anno  a cui si debbano pure pagare le spese di viaggio. Sorpreso che mi stessero invitando nuovamente nella splendida Maratea, nonostante le mie “performance” del 2014, ho subito accettato senza pensare alle conseguenze.  Erano mesi or sono quando avvenne, e non mi ero posto il problema di capire dove fossi stato invitato ne a fare cosa. Fino a qualche giorno prima dell’evento, ho fatto lo gnorri pensando solo a non dimenticare costume da bagno e occhialini per andare al mare.

Invece le cose sono andate assai diversamente da come pensavo a cominciare dal fatto che pioveva a dirotto e faceva anche freschino, quindi, di andare al mare nemmeno a parlarne… Io, però, ero mi ero portato solo la tenuta da spiaggia e, cosi, ci sono rimasto tutta la giornata creandomi la fama di “quello con i sandali”, tra quelli che ancora non mi conoscevano come “quello con la maschera”. Fine della premessa ora i fatti.

PRIMO GIORNO

startuitaliaIl primo giorno sono stato intercettato da un paio di startupper simpatici e determinati (fondatori di iGOon) e sarebbe finita li se non fosse che, mentre uscivo dalla camera, mi trovo di fronte un ragazzo dall’aria sveglia che mi brucia così: “Sei Andrea Elestici!!”. Non posso che ammettere. E lui. “Sono Arcangelo Rociola, ci vediamo dopo” e se ne va. Esatto quell’Arcangelo esempio di Giornalismo Vigliacco e Tracotante di cui avevo parlato in uno dei miei s-post. Ma di lui parlerò dopo.

Ora voglio raccontare dello scherzo che Michele Franzese mi ha chiesto di fare a quelli di Digital Magics che stavano per tenere un convegno dal titolo: “Open Innovation Reality: quello che i venture non dicono e le startup non sanno“. Michele mi prende da parte e mi dice: “ti andrebbe di andare a fare lo startupper li e vedere se veramente la raccontano tutta?”. Io accetto e vado a mettermi la tenuta da startupper squattrinato pronto a farsi primo episodioprendere per il culo dall’incubatore di turno (metto pantaloni lunghi e camicia per l’occasione).

Prima di raccontare come è andata, permettimi un pò di difesa del diritto d’autore: chi ha inventato per primo il format del Reality applicato alle startup? E chi, per primo, ha cominciato a raccontare il back stage dello startup show business usando la formula del reality? E chi mi ha dato del “semina zizzania”? Va beh, te lo lascio indovinare.

Mi siedo, e comincio a fare il provocatore, ma non mi riesce troppo bene perché Gabriele ed io ci conosciamo da 35 anni (eravamo compagni di università e di lavoro dopo) e, quindi, ci sta allo scherzo. Anche Layla fa altrettanto con mia sorpresa. Resto, invece, senza parole quando li sento dire che sono stufi di sentire parlare di startup “disruptive”, che in Italia ci sono poche exit, che gli startupper che parlano di exit non sono veri imprenditori e che loro sono li per aiutare le startup a fare business invece che hype. Si azzardano anche a dire che non se ne può più di unicorn.  Rilancio dicendo: “è vero, sono meglio i cornuti” facendo il gesto con la mano…

Sono senza parole, non solo mi hanno copiato il format del reality,  ma pure il concept del “costructive” e lo slogan disruptive“meno pitch, più clienti”. Mi fermo qui altrimenti divento noioso. Registro con orgoglio che l’aria sta cambiando anche tra le mura dei Big Player dello startup show business.

Che sia l’aria ad essere cambiata? O i soldi ad essere finiti?

Se così non fosse come ti spiegheresti tutta sta moda dell’Open Innovation se non per fatturare qualche consulenza alle aziende e quindi pagarsi un pò di costi non più coperti dai capitali degli inveestitori? Non te lo spieghi ma lo trovo sicuramente più sano, realistico e costruttivo che professare il verbo della sylicon valley in Italia. Ormai a farlo sono rimasti solo Renzi e Carnovale ma presto cambieranno opinione anche loro. Ometto di dire, però, che Layla e Gabriele ancora sostengono che TripItaly stia per partire perché altrimenti chi li prenderebbe più sul serio…

La serata finisce in Pizzeria dove gli startupper morti di fame si ritrovano non avendo l’auto per andare in paese che dista alcuni KM. Tra gli sfigati ci ritrovo ancora Arcangelo Rociola e, durante, la serata lui ed io ci confessiamo i reciproci errori. Io ammetto di aver insultato senza ragione i volontari dell’Open Summit e, lui, nel suo articolo di aver erroneamente negato che a fare Pitch in pubblico si rischi la galera ed ha, addirittura, confessato di non essersi nemmeno informato a riguardo. Chi dei due abbia fatto l’ammissione più grossa lo lascio a te decidere, ma il quadro diventa ancora più chiaro se consideri che Arcangelo mi ha anche detto che era convinto che, dopo il suo articolo contro di me e l’avermi bannato dalla pitchcommunity di StartupItalia, io fossi finito come fenomeno social-mediatico. Ammissione ancora più significativa se pensi che considerava il suo articolo una sorta di censura pubblica che avrebbe decretato la fine della mia credibilità. Atteggiamento da tipico giornalista italiano che si fa forte del suo ruolo.

La serata finirà ben dopo le due, a bordo piscina, con gente che pomicia mezza ubriaca in perfetto stile “business first”.

Comunque Arcangelo è un tipo che ci crede veramente che ci voglia buon umore e sorrisi per fare innovazione e pensa anche che gente come me sia solo un danno per l’ecosistema. Mica ride, lui, alle mie battute. Anzi le prende tutte per vere e ci rimane pure male. Peccato, perché se ridesse di più, invece che sorridere come una comparsa televisiva, credo che potrebbe apprezzare anche il mio modo di essere caustico con i finti ottimisti. L’ultima e, ovvia, rilevazione che mi ha fatto riguardo il ruolo di Riccardo Luna nel modo delle startup e di StartuItalia! in particolare. Inutile parlarne. Non c’è niente da dire a riguardo.

SECONDO GIORNO

Mi tocca lavorare, 2 ore di workshop dal titolo piuttosto impegnativo: Come trasformare la sfiga di fare e-travel in Italia in un vantaggio competitivoscavarsi la fossa. In realtà pensavo che sarebbe stato un forno (vuoto) e che avrei potuto farmi una bella nuotata in piscina, invece, mi sono ritrovato la sala piena di gente interessata e pure interattiva tra cui un ospite del tutto inatteso: Roberto Vitali, protagonista di alcuni miei post (ho rischiato di averlo come socio) e mandatario di una delle diffide più inconsistenti che io abbia mai ricevuto. Roberto è un bel personaggio che nel mondo della “disabilità” la fa da padrone e come tale si comporta quindi averlo tra il mio pubblico era per me un onore. Alla fine del workshop ci siamo pure stretti la mano e lui mi ha restituito un regalo che gli avevo fatto quanto eravamo amici. Un tira raggi per le ruote della sua carrozzina. Francamente avrei preferito mi avesse dato l’assegno della mia consulenza mai pagata invece che restituirmi il tiraraggi che gli avevo regalato; ma, lui è uno fatto così. Uno che non dimentica e soprattutto, che fa parte dei tanti imprenditori onesti italiani che pagano i propri consulenti con una lettera di diffida invece che con i soldi. Un tipo di parola.

garanteasyA pranzo, in una sola tavolata, troviamo tre potenziali clienti (e mica clienti da poco) per una nostra startup che ci guardiamo bene dal presentare in giro, ma su cui stiamo lavorando da ben sei anni. Dovrei vergognarmi a dirlo, ma non me ne vergogno affatto, perché Garanteasy sarà un successo. Gli incontri fatti sono la dimostrazione che a qualcosa serve partecipare a questi eventi ed io dovrei essere meno orso di quanto non sia. Il solo incontrare questi potenziali clienti valeva il viaggio a piedi fino a Maratea da Bologna. Onore a Michele Franzese.

La giornata non finisce li. Nel pomeriggio altre tre ore di laboratorio su Cultura e Turismo da gestiti in modo “poco discutibile” da un certo Antonio Scudieri. Questa volta l’errore non l’ho fatto io. Non si possono mettere due galli in un pollaio ed io alla fine ho lasciato a lui la scena perché la cosa si stava facendo troppo seriosa per i miei gusti. In tale circostanza c’era ancora Roberto Vitali e la sua socia Silvia Bonoli che, anche li, ha dato sfoggio del tuo stile di caga dubbi a raffica per partito preso o paura di andare oltre il suo ben curato orticello. Altro buon motivo per cui sarei dovuto andarmene via anche prima delle tre ore di presenza promesse. Il resto della serata l’ho passato al mare con Carmela nel tentativo di disintossicarmi dal troppo tempo fatto sprecare a chi mi è stato ad ascoltare come relatore improvvisato.

bocconi sforna capponiQuasi mi dimenticavo di segnalare che due investitori di Angel for Innovation presenti all’vento mi raccontano in anteprima un’altra malefatta del comune conoscente che ha ispirato il mio post più condiviso  di sempre, ovvero, quello dei Capponi sfornati dalla Bocconi. Nulla di nuovo ne di degno di essere raccontato se non con grande pena per il personaggio che è anche vittima di quella che i sui compagni di liceo chiamavano “mamma hitler” e che ha ispirato i Pantellas nel creare la assai più famosa “mamma satana”.

TERZO GIORNO

Finalmente il sole, ci svegliamo pronti per andare a trascorrere la giornata al mare e invece succede l’imprevisto. Al tavolo della colazione vengo avvicinato da uno con un vistoso (e sicuramente pesante) orologio d’oro al polso e ancora più vistosi occhiali Rayban specchiati come non ne vedevo da almeno 30 anni. Un tipo con un sorriso aperto e cordiale. Un romano doc che dice di fare l’advisor e di voler aprire un incubatore tipo hfarm. Sto per alzami per andare al mare ma gli concedo un’ultima chance: “conosci un certo Carnovale?” mi risponde “si, ed è tutto ciò che non vorrei fare”. Prova superata, resto ad ascoltarlo ed, in effetti, il suo sorriso non inganna. E’ proprio uno che di business se ne intende e ne ha fatto parecchio. Segue startup veramente sane. Ci risentiremo presto di sicuro e magari diventeremo pure soci. Altro punto a favore di Michele e dello Startup Show Business Marateano.

investitoriIl programma prevede che si vada al mare ma il tempo passa e la tentazione di scroccare anche il pranzo aumenta con il passare il tempo. Poi ci si mette Francesco Mantegazzini, uno che dovrei mettere nella mia enuchilist, che spaparanzato sul divano mi comincia a chiedere come vadano le nostre startup (siamo soci) mentre io gli dispenso consigli sul come far dormire la sua bambina appena nata. Chiacchieriamo e passa il tempo. La fame aumenta. Rimandiamo la gita in spiaggia al primo pomeriggio. Si avvicina Paolo Anselmo di IBAN che è venuto a fare la sua solita comparsata da guardone, finto investitore. Fa finta di non conoscermi. Come biasimarlo? Però ci da lo spunto per ridere dei tanti che hanno tolto il saluto a Francesco per causa mia. Francesco è proprio uno onesto da ogni punto di vista ma soprattutto intellettuale. Uno che non ti dirà mai nulla per compiacerti ne farà mai nulla di cui non sia convinto. Ancora mi chiedo come sia riuscito a farlo diventare mio socio considerato che ha quasi sempre stroncato le idee o i piani che hanno dato vita alle nostre startup. Eppure ci sono riuscito e sul quel divano mi ha dato la ragione di tale scelta. Lui mi stima e fine della questione. Ridiamo anche del fatto che alcuni lo abbiano avvicinato etravel districtdicendogli: “ma quell’Elestici è anche uno che fa, non solo che scrive…”. In effetti erano due mesi che non scrivevo più nulla sul mio s-blog e la sua  risposta era esilarante: “certo che non scrive più, si è rimesso a lavorare…”. Non è proprio così, ma in gran parte è vero. Sono stati due mesi infernali in cui non ho mai trovato il tempo di scrivere nulla. Costituzione dell’eTravelDistrict, Aumento di capitale su Garantesy e il Fastprototypinglab, altro aumento per l’eTravelDistrict, e finalizzazione di un Term Sheet per una partnership strategica con relativo ulteriore Aucap da deliberare i primi di ottobre. Ma finalmente oggi sono in vacanza. Il primo giorno di vacanza vera e spensierata da più di un anno. Ed io che faccio? Lo passo a scrivere ste stronzate. Ma tra poco vado al mare a farmi un bel bagnetto di un paio d’ore.

evoluzione delle startupTorniamo al racconto che, ora, arriva il bello. Saranno state le 11 ed era ormai troppo tardi per andare al mare a stonaco vuoto eppure troppo presto per andare a pranzo. Per caso entro in una sala stranamente affollata pur se molto ampia e mi metto ad ascoltare. Si parla di B-corp che sta Benefit Corporation (Società Benefit detta all’italiana). L’eTravelDistrict è una società benefit e mi metto ad ascoltare un tipo entusiasta che parla dell’imminente collasso planetario. Sembra una contraddizione ma non lo è affatto. Perché lui è entusiasta del fatto che finalmente ci siano imprese che se ne stanno facendo carico, le cosiddette B- corp appunto.  “Invenzione” americana che abbiamo inventato in Italia, che in italia ha inventato Adriano Olivetti per la precisione. Sono piuttosto scettico sull’impronta USA data al convegno; ma, sto ad ascoltare gli interventi e scopro che sono a casa. Li si parla esattamente come piace a me. Di impatto sociale e non solo di soldi. Di valori etici e benefici sociali e non solo di exit e rimango incantato. Avvicino uno, per me sconosciuto ma di cui ho molto apprezzato l’intervento, Fabrizio Sammarco di Italiacamp e scopro che lui mi conosce e conosce l’eTravelDistrict. E chi gliene ha parlato se non il solito preziosissimo Dario Parziale che per primo, dalla silicon valley, mi ha contattato e iniziato al mondo dell’impact investing? Altro super goal per Michele Franzese e quella scatola, apparentemente vuota, di Heros. Parlo anche con il Fondatore di Nativa e ci intendiamo al volo su tutto. Abbiamo un sacco di conoscenze in comune a partire da Roberto Randazzo. Una garanzia di affidabilità e serietà per entrambi.

Vado a mangiare tranquillo e poi finalmente al mare. Spiaggia nera per la precisione. Un posto incantevole. completamente deserto. Un mare tiepito e limpido. Un profumo di pini e salsedine che ti fa scordare tutte le pena patite nei giorni precedenti per causa della connessione wifi pessima e il cellulare del tutto isolato.

EPILOGO E MORALE

Scrivo ciò che ho detto a Michele salutandolo e ringraziandolo: papa francesco“Grazie per l’ospitalità e le tante opportunità che ne ho ricavato ma non ti sognare di rifare un evento così anche l’anno prossimo. Lo startup show business è finito. E’ finita l’epoca degli eventi generalisti per startupper. Concentrati sulle B-corp e l’impact investing. Ritaglia un ruolo da protagonista per il sud in questo nuovo modo di fare impresa e investimenti. L’Italia, con Adriano Olivetti, ha fatto scuola nel mondo ed a Pozzuoli (poco distante da qui) ne possiamo ancora visitare le vestigia di quella che fu l’Olivetti dei tempi d’oro. Non farti sfuggire l’occasione. Se seguirai il mio consiglio, giuro, che ti darò una mano per quanto mi sarà possibile e sarà un successo, un successo vero, sano e duraturo. E ti porto pure Francesco come Mentor…”

PS. neanche a farlo apposta la startup che ha vinto la competizione in quei giorni ha realizzato un dispositivo che permette ai sordo-muti di comunicare con in normodotati e viceversa. Più impact di cosi…

PPS. ed io che ero convinto che gli investitori impact fossero degli ufo e che fossero sbarcati solo a milano… devo proprio smetterla di fare l’orso e cominciare a frequentare più venti per startupper…

PPS… altro che Heros. A maratea si sono ritrovati dei SUPER – HEROS…

 

 

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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