Mi sù un bozo… anzi uno s-bozo de mierda
Oggi leggendo un post di Paolo Barberis ho scoperto un nuovo termine: “bozo”. Che, se ho capito bene, è una sorta di leccaculo prensuntuoso. Uno che si circonda solo di incapaci peggio di lui e che non fa altro che fare vita sociale o social che dir si voglia. Un esempio di questo tipo di personaggio mi pare sia Riccardo Luna e i suoi digital champion svaniti nel nulla come dal nulla comparsi. Un altro esempio mi pare sia anche il molto autostimato Stefano Quintarelli che non solo si crede la reincarnazione di Albert Einstein ma si crede pure un onesto difensore dell’indipendenza della rete.
Conosco anche una marea di investitori che si potrebbero fregiare di questo titolo con meritato orgoglio a partire da Gianmarco Carnovale. Cosa si può immaginare di più bozo che fare l’investitore? il politico. Già fare il politico mi pare proprio un mestiere da bozo a pieno titolo. Pensate ad uno come Renzi che sbava per farsi un selfie con i suoi capi d’oltreoceano: Cook, Bezos, Zucherberg e compagnia comandante… Piano piano se li porta tutti a Roma a fare un giro e gli spiana il terreno per renderci tutti dei bravi fattorini o magazzinieri. Magari anche dei bravi venditori di iphone.
Alla prima lettura ero convinto che essere un bozo fosse un complimento e mi ero subito offerto per soli 100 euro l’ora ma poi ho riletto con maggiore attenzione e mi sono reso conto di essere uno s-bozo più che un bozo. Io i capi li detesto tutti, me compreso. Al posto della lingua ho una raspa. Tratto i miei “subalterni” come dei deficienti e li riempio di insulti. In particolare ultimamente li sto cercando anche con handicap e qualcuno lo voglio pure avere come socio. Gentaglia come Max Ulivieri. Uno che ha una faccia da s-bozo che lo capiscono tutti che è un’incapace. E poi a me piacciono i pagliacci, quelli veri come Papa Francesco che se non è uno s-bozo lui chi lo è?
Ora che ho riletto il post di Paolo mi tocca alzare la mia tariffa e chiedere di poter lavorare gratis in modo da sentirmi un pò miliardario anche io come Diego che, bontà sua, ci viene a portare la modernità. Immagino che sia moderno far lavorare la gente senza tregua ne diritto come avviene in Amazon. Molto moderno trattarli come servi della gleba. In effetti in Italia abbiamo anche le ferie pagate, chi il lavoro ce lo ha. E pure la sanità pubblica. Roba da medioevo. Ora però, ci dimenticheremo dei certificati, grazie al suo lavoro potremo dimenticarci dei certificati e ci riuscirà. Spero non vada oltre e non ci faccia dimenticare di essere in italia paese in cui si ha diritto alla maternità pagata e alte cosucce che negli USA proprio se le sognano.
Detto questo, segnalo a Diego che dalle parti di Padova, zona industriale per la precisione, c’è un tipo che potrebbe fargli da CTO molto bene (anche se con l’inglese non se la cava benissimo) e con una visione tecnologica realmente aperta e innovativa non come certi signori che si sono inventati quella stronzata dello SPID. Hai capito a chi mi riferisco? Facile. Si tratta proprio della persona che, come presidente di Assoprovider (una banda di kebabbari), ha fatto ricorso contro il modo con cui è stato concepito e gestito lo SPID e lo ha anche vinto, più volte. E’ servito a qualcosa? No, assolutamente a nulla. Ma se Diego vuole dimostrare di fare sul serio sa a chi rivolgersi e non ha bisogno di fare annunci. Gli basta chiedere in giro per AGID chi, in italia, da veramente fastidio. Sono in pochi, troppo pochi purtroppo. Anzi che io sappia è uno solo e si chiama Dino Bortolotto. Credi che sarà convocato per un colloquio? Ma fammi il piacere, anzi fammi il Piacentini. Mica siamo un USA qui. Siamo in Italia e sicuro il CTO lo andremo a prendere in india usando l’aereo presidenziale naturalmente…
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