E’ finalmente giunta l’ora di chiudere il Fast Prototyping Lab

Abbiamo fondato l’FPlab nel 2008 con uno slogan piuttosto esplicito: “prima dell’idea, oltre la startup” per fare quella che ora si chiama OPEN INNOVATION e creare startup con un approccio che evitasse le paludi in cui finisco gli incubatori ovvero quello di puntare su più cavalli e, nei casi migliori, finire con il vendere subito quelli vincenti per pagare le spese di mantenimento degli altri brocchi e finire con il lavorare quasi esclusivamente per il brocco più brocco. Parlo di esperienza vissuta in prima persona da me e dal mio socio Lorenzo Brenta. Lui fondatore di INCUBE (il primo incubatore internet italiano) io dell’ultimo prima dello sboom nel 2000 (IdeaUP – ebusiness creativity lab) la cui holding ha poi dato origine a… a…. Digital Magics…

 

Il nostro approccio, che in realtà era lo stesso di IdeaUP consisteva nel creare le startup partendo dall’esperienza dei soci del FPLab, invece che selezionare startup di altri. Inoltre miravamo a far partire le startup con il supporto di un partner industriale e selezionando il team invece che trovarcelo già composto dai fondatori con tutti i limiti del caso. Un approccio che prevedeva di fare prototipi prima ancora che startup e solo dopo aver avuto conferma della validità del business farne costituire la società. Da dire che come soci di FPlab c’erano professionisti ed imprenditori di grande esperienza che portavano un patrimonio di competenze e relazioni formidabile. Questo approccio aveva innumerevoli vantaggi sulla carta:

  1. non perdere tempo a fare deal selection
  2. partire dal 100% dell’equity invece che da percentuali irrisorie
  3. non dover avere a che fare con le paturnie degli startupper
  4. poter selezionare i team ed anche sostituirli a piacimento senza dover buttare la startup
  5. poter mantenere i costi bassissimi

Con Lorenzo e tutti gli altri soci ci eravamo anche dati l’obiettivo di non finire a gestire il brocco ma di puntare tutto sul purosangue e non lascarcelo scappare se non dopo aver raggiunto il pieno successo (e ritorno di valore).

Per i primi tre anni o quatto anni siamo stati bravi e ligi al nostro approccio e FPlab ha sempre chiuso i bilanci in pareggio o utile (un miracolo considerato siamo in Italia etc etc). Poi abbiamo avuto la disgraziata idea di presentare la nostra Weekendagogo a dei VC ed è stata la nostra quasi rovina perché ci hanno fatto stravolgere il nostro modus operandi. Io sono stato costretto a diventare AD della società e dedicarmi ad essa trascurando le altre iniziative di FPlab ma visto che ci avevamo promesso 3.5M come seed ci è sembrato ragionevole fare questa scelta e puntare tutto su Weekendagogo. Non avevamo messo in conto l’effetto stupidità umana e infatti il nostro puro sangue è stato azzoppato e infine abbattuto proprio da chi ci aveva promesso i 3.5 milioni ma di questo ho scritto decine di s-post…

Da quell’esperienza è nato un progetto meraviglioso: l’etraveldistrict – il distretto dell’etravel per tutti –  un progetto pieno di valori industriali e sociali ma soprattutto etici che però è stato demolito proprio dai soci che avrebbero dovuto garantirne la vocazione sociale ovvero di dare lavoro ai disabili nell’etravel. Colpa mia che ho scelto i soci sbagliati. Avrei dovuto essere più diffidente e accorto. Ci ho impiegato un anno ad assorbire il colpo ma alla fine proprio ieri lo abbiamo chiuso.

Per fortuna gli altri miei soci di FPlab, mentre io affogavo con Weekendagogo, hanno continuato a lavorare ad altri prototipi e validazioni che hanno portato alla messa a punto di Garanteasy. Un progetto frutto di un lavoro di squadra durato anni e che ha coinvolto persone che non smetterò mai di ringraziare: Stefano Chiarva (l’ideatore e primo finanziatore), Claudio Elestici, Jaap Kalma, Andrea Di Giovanni, Chiara Agostini, Massimo Buffetti, Francesco Fasola, Antonio Procopio, Luca Orlandi, Emiliano Console, Mirjana Proponat e soprattutto e tutti Carmela Magno che ora ne è meritatamene  diventata CEO. Lei ha seguito questo progetto fin da quanto era poco più di un’idea e non ha mai smesso di crederci e impegnarsi per il suo successo.

E’, quindi, giunta l’ora di fare ciò che ci eravamo ripromessi quando abbiamo deciso di fondarlo; ovvero, di mettere tutte le nostre forze e risorse su, cavallo più promettente e vincente invece di finire come tutti gli incubatori a strigliare i brocchi. Chiudiamo FPlab senza lasciare debiti e senza rimpianti, ma prima di dimenticarci della sua assai discreta esistenza voglio citare alcuni dei tanti concept e prototipi che abbiamo realizzato in questi anni e di cui abbiamo discusso animatamente nelle nostre riunioni del venerdì a pranzo in più di 30 soci per volta senza mai litigare né fare polemica o seguire procedure rigide.

Ma ora che ci penso abbiamo anche fatto un’eccezione con TRIP FOR DOG che stiamo aiutando a fare il botto pur non essendo farina del nostro sacco ma semplicemente una startup che si era affiliata all’eTravelDistrict ma che ha un potenziale enorme ed un fondatore che ha fatto un vero miracolo quasi tutto da solo Marco Fabris.

Quindi chiudiamo con una nostra, quasi ex, startup (mancano solo pochi mesi e finalmente non lo sarà più) ed una, mai stata nostra, startup a dimostrazione che nella vita non bisogna MAI dire MAI.

Ed ora la parte più sincera di questo mio s-post. I ringraziamenti per i soci che hanno creduto nel FPLab e che per la maggior parte sono ora con noi in Garanteasy:

Alessandro Gulisano, Alessandro Lupo, Andrea Chiarva, Andrea Pavero, Antonio Procopio, Antonio Tiezzi, Carlo Vanoli, Carmela Magno, Chiara Agostini, Claudio Elestici, Claudio Morandi, Dario Caleffi, Derek Holley, Diego Bordignon, Elizabeth Robinson, Fabio Zalambani, Francesco Errico, Francesco Mantegazzini, Fabio Longhi, Franco Leoni, Giovanni Detollis, Giovanni Cutini, Giovanni Risso, Jaap kalma, Laura Cattaneo, Lorena Labate, Lorenzo Brenta, Marco Conforti Donati, Marco Ferrara, Marco Pavoni, Matte Pomi, Paolo Munari, Paolo DeCarlo, Pietro Ferraris, Stefano Ceci, Stefano Chiarva, Tommaso Chiabra, Valeria Mondelli ed alcuni altri che non posso citare ma che pur sono stati tra i primi e più attivi nostri soci.

Un saluto particolarmente affettuoso a Massimo Buffetti che ci ha lasciato improvvisamente creando un grande vuoto in tutti noi che venivamo allietati dalla sua ironia e illuminati dalla sua lucidità.

Finisco questo mio s-post con un sentimento di gioia mista a grandissima malinconia. Gioia per la certezza di aver fatto la scelta giusto pur dopo tantissimi errori e malinconia per quelle meravigliose riunioni in cui discutevamo appassionatamente di progetti e prototipi.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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