B Heros: dopo la battaglia, il drink…

Il nostro debutto nello Startup Show Business è avvenuto negli scantinati di Nana Bianca in una sala piena di tavoli (penso sia la mensa) ma quasi deserta ad un orario alquanto improbabile per un pitch: le ore 13; infatti gran parte dei nostri valutatori erano in pausa pranzo mentre Carmela, in nostro capo supremo, si esibiva con grande professionalità terminando in 2 minuti spaccati.

Finiti i pitch delle ultime startup ammesse alla selezione abbiamo cominciato a fare il giro dei valutatori con un ritmo di 15 minuti ciascuno che moltiplicato per 11 fa 165 minuti di domande e risposte, ovvero, quasi tre ore di relax che aggiunte al pranzetto che abbiamo fatto prima di arrivare a Nana Bianca ed il Drink che ci siamo bevuti dopo ha reso la giornata quello che ci aspettavamo che fosse: una piacevole short break.

Le domande che ci sono state poste per la maggior parte erano la stessa identica domanda che una preparazione un pò più attenta da parte dei valutatori (e la presenza al pitch) avrebbero evitato che si ripetesse: “Cosa fa Garanteasy?” 5 minuti sprecati ogni volta tranne in alcuni casi in cui gli intervistatori ci conoscevano fin troppo bene. Noi, che eravamo ben in 4 soci, eravamo pronti a dar battaglia su domande toste come quelle che ci fanno regolarmente i nostri soci, invece, è stata una piacevole scampagnata senza patemi, né sfide. 

In realtà, è successo che uno dei valutari ci facesse una domanda imbarazzante che ci ha spiazzati tutti e quatto: “Cosa vi aspettate da B Heros?”. Luca, Carmela, Patrizia ed io abbiamo cominciato a guardarci l’un l’altro nel panico. Questa era l’unica domanda su cui non avevamo pronta una risposta super argomentata. Alla fine, con un certo impaccio ed imbarazzo, ho improvvisato un: “c’è sempre qualcosa da imparare e può essere un’occasione per fermarsi un attimo a riflettere”. Forse Avremmo avuto dire che eravamo li per i soldi o per la gloria? Boh, non ho idea di come possa essere stata presa la mia risposta da uno che, a giudicare dall’aspetto fisico e dalle domande che ci ha fatto, poteva essere figlio mio o di luca . Un giovanissimo che, però, con la sua ingenuità ci ha spiazzato. L’unico che abbia detto “il Re è nudo” o meglio “questi sono delle vecchie volpi che ci stanno a fare nel nostro pollaio?”.

Tra tutti il più professionale è stato Loris che aveva sulla scrivania la nostra presentazione e non ci ha chiesto di ripresentargli Garanteasy; ma è subito andato al sodo: “Quanto state raccogliendo, a quale valore pre-money”. Da notare che la maggior parte dei valutatori non si è presentato a noi ne ci ha stretto la mano; quindi, non abbiamo idea di chi siano; ma in alcuni caso ho avuto l’impressione che fossero li per fare un favore a qualcuno (immagino Fabio che era assente a questa ultima sessione) più che per reale interesse nelle startup.

C’è stato un momento in cui speravo si sarebbe aperta la battaglia, ovvero, quando uno dei valutatori ci ha detto che lui era li per valutare la nostra Governance e ci ha chiesto “quanti soci siete?” ed io gli ho risposto “45. In continuo aumento, ma non c’è rischio di stallo o conflitti perché in Garanteasy comanda chi fa le cose”. Ha fatto un salto sulla sedia e credevo volesse approfondire, invece, ha preferito passare ad altro. Deve aver intuito che su quel terreno non sarebbe stata una battaglia ad armi pari o, più semplicemente, la mia risposta deve averlo convinto a darci un voto pessimo. Se avesse voluto approfondire avrebbe scoperto che non ci sono patti para sociali, che non ci sono drag along, che non ci sono ruoli predefiniti, diritti particolari, né altro tranne un patto di sindacato tra i soci operativi. Semplicemente in Garanteasy decide che si fa succedere le cose, ovvero i soci operativi, e tutti i soci possono diventarlo in qualsiasi momento. I soci non operativi possono solo esprimere opinioni e dare consigli e nessuno ha potere di veto, tutti hanno potere di voto, infatti, fino ad ora le decisioni di natura straordinaria sono state sempre prese con voto unanime come si conviene in qualsiasi organismo totalitario. Il CDA non si è mai riunito se non per le solite formalità anche perché Carmela ha tutte le deleghe e, nel caso abbia qualche dubbio o incertezza, chiama i consiglieri al telefono e poi agisce. Insomma abbiamo una Governance ANARCO-DISPOTICA che non ci ha mai creato problemi diversamente da quella che impose Principia in Weekendagogo e che era stata elaborata da fior fior di avvocati super competenti. Una INC-GOVERNANCE che ci ha costretto a mettere in liquidazione la società pur contro la volontà del 99% dei soci operativi e investitori: un errore che non ripeteremo mai più. La governance è roba da avvocati non da imprenditori, chi mi parla di Governance non ha mai fatto impresa ma solo il manager o il consulente.

Altri episodi degni di nota non ne ho da raccontare se non che conto di far diventare nostro socio operativo uno dei valutatori (che conosco da illo tempore e non sapevo fosse “a piede libero”) ed un altro ci ha detto di essere interessato ad investire personalmente in Garanteasy (dice che si farà vivo nei prossimi giorni, staremo a vedere).

MORALE: comunque vada a finire la selezione non ci darà soddisfazione ne delusione perché non ci è stata data la possibilità di esprimerci al meglio. E’ come se fossimo rimasti alle fasi di riscaldamento in campo prima di una partita che poi non si è mai disputata. Sarà che noi siamo abituati ad essere messi in croce dai nostri esigentissimi e preparatissimi soci; ma, le domande a cui abbiamo dovuto rispondere non ci hanno fatto venire la strizza al culo ne la bava alla bocca. Insomma questa era la nostra unica e ultima occasione di competere ed, invece, abbiamo solo chiacchierato amabilmente per un paio d’ore con degli ignoti signori tutti molto gentili. Sigh.. che peccato. Il mantellino rosa ci toccherà comprarcelo.

Ops… Quasi me ne scordavo: i drink di Derek erano eccezionali e, tanto per rimanere in tema, mentre eravamo sulla terrazza di casa sua con vista su Ponte Vecchio ha cominciato a tempestarci delle sue solite domande da socio investitore che vengono dall’alto di una quotazione al Nasdaq della sua ormai ex startup ad un valore di soli 400 milioni di dollari. Domande che solo uno che vive di rendita da almeno 10 anni può immaginarsi di fare a dei poveri e sfigatissimi startupper italiani di poche pretese come noi. Per fortuna avevamo il treno prenotato per le 19 e siamo riusciti a tornare a casa non del tutto stremati e ubriachi. Io, però, che sono quasi astemio ho fatto il danno: ho fatto cadere nell’Arno la fede sarda che condivido con Carmela e, in quel preciso momento in cui guardavo l’anello sparire nell’acqua ho provato quella strizza al culo che pensavo di provare a B Heros.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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