INTESA S.P. la BradipoBANCA che pretende di accelerare le startup..
Quando hai a che fare con una bradipoBanca il tempo passa che nemmeno te ne accorgi. Sono talmente lenti, in tutti i movimenti, che ti fanno perdere la percezione del tempo. Da un movimento all’altro, da una mail all’altra, da una risposta all’altra, passa talmente tanto tempo, che ogni volta, ti sembra sia ieri; mentre, era un mese prima o, addirittura, un anno prima. Più di un anno prima addirittura: era il 7 novembre 2016 (duemilasedici, ripeto 2016) il giorno in cui uno dei miei soci spedì, ad un certo Alberto Copreni di Banca Intesa area impresa consigliatomi da Paolo Meola (si proprio il paolo che fa lo startu-rapper), la documentazione per avviare la pratica di finanziamento garantito da MCC per Garanteasy. Ben 15 mesi or sono.
Essendo Garanteasy una stratup innovativa, in teoria, avremmo dovuto ricevere risposta in tempi rapidissimi, al massimo 2 mesi; invece, ogni 2 o tre mesi, ci veniva chiesto qualche documento in più, un aggiornamento del BP, lo stato patrimoniale previsionale, l’elenco dei soci che, nel frattempo, continuavano ad aumentare considerato che, nel corso 2017, abbiamo fatto bel tre diversi aumenti di capitale. Ogni volta che ci chiedevano qualcosa noi cascavamo dalle nuvole essendoci, nel frattempo, quasi del tutto dimenticati di loro. Io almeno, mentre Carmela, che non si scorda nulla, qualche mail, ogni tanto, gliela mandava per sapere se fossero ancora vivi.
A settembre 2017, si fa vivo il solito Copreni per dirci che la pratica era arrivata al punto di essere valutata da un suo collega della funzione innovazione: Paolo Mariani.Questa volta, ad onor del vero, non sono cascato dalle nuvole. Mi sono incazzato e non ne volevo proprio sapere di andare nei loro uffici di piazzale Maciachini a Milano per iniziare nuovamente l’iter che avevo già fatto con Weekendagogo nel 2014. Iter che mi aveva portato a fare interviste, del tutto inutili, sia con quelli di Banca IMI che di Fondo Atlante e poi, credo, del MCC a Roma. Gli ho, quindi, risposto malamente e per me la cosa era finita li; ma, Paolo Mariani mi ha telefonato e, con i suoi modi gentili, mi convinse ad andare all’incontro.
L’incontro avvenne il 4 ottobre 2017, solo 11 mesi dopo l’avvio della richiesta, ed erano presenti, almeno, 6 funzionari di Banca Intesa. Paolo Mariani, vedendomi ancora piuttosto riluttante, inizia la riunione dicendomi di aver passato il fine settimana precedente a leggere tutti i 160 post del mio s-blog compreso quelli dedicati a Banca Intesa e mi rassicura che, ora, le procedure sono cambiate. Che, ora, è tutto definito e che saranno velocissimi. Gli faccio notare che il 20 dicembre successivo noi avremmo perso i requisiti di startup innovativa quindi avrebbero dovuto concludere il tutto in 3 mesi non in 3 anni. Tutti hanno riso; ma ride bene chi ride ultimo. Io non ho riso. Mariani, quindi, ci spiega che lui ci avrebbe fatto delle domande per completare un dossier di valutazione del potenziale della nostra startup in termini di team, business model, tecnologia, etc etc Tutte informazioni che non si potevano trovare nei nostri bilanci e che lui, essendo della funzione INNOVAZIONE, era incaricato di valorizzare al meglio per facilitare il compito dei colleghi della funzione IMPRESA a cui spettava completare l’iter per il finanziamento. Mi fece domande serie ed anche domande ridicole come “avete vinto qualche premio”? Siete incubati da qualcuno?” Comunque, in un’oretta finisce l’interrogatorio e dopo 15 giorni mi fa sapere di aver consegnato il tutto, compreso il suo parere favorevole, a Copreni per procedere nel finanziamento.
Sono sorpreso piacevolmente dal modo di fare di Mariani: mi risponde sempre al telefono e, quando non può, mi richiama subito. Si impegna per farci entrare tra le startup che vengono presentate alle aziende clienti della banca e che fanno parte dei loro programmi di Open Innovation. Parla anche con il suo grande capo, tal Montagnese, riguardo al fatto che uno dei nostri soci suo ex collega in Olivetti (in realtà era il suo capo) vorrebbe parlargli e salutarlo. Ormai avevo preso l’abitudine di far riferimento a Mariani per sapere a che punto fosse Copreni ed, anche, per capire che volesse di nuovo; considerato che, ogni due o tre settimane, Copreni faceva delle nuove richieste alquanto strane. Francamente sembrava sempre che avessimo finito ed, infatti, nel mese di dicembre, ci siamo di nuovo scordati di loro fino al 19 Dicembre, ovvero, fino al giorno prima che ci scadesse il nostro certificato di startup innovativa.
Il 19 dicembre Carmela, quella con i neouroni buoni, chiama Copreni e gli chiede a che punto fosse la nostra domanda. Eravamo alla vigilia della fatidica data e lui, Copreni, bradipo, bradipo, ci ha risposto che era quasi pronta per essere mandata al comitato di valutazione. NB: Quattro giorni prima di Natale la pratica era quasi pronta, ben 15 mesi dopo la nostra prima richiesta. Carmela gli fa notare che il giorno dopo sarebbero scaduti i termini e lui le risponde che si sarebbe informato e l’avrebbe richiamata. Nessuna chiamata fino al 15 Gennaio quando, Carmela, la solita Carmela dai neuroni funzionanti, manda una mail a Copreni per avere chiarimenti e lui le risponde (stranamente subito) che la pratica ormai è stata annullata.
La cosa incredibile di questa storia non è che non sono bastati 15 mesi per completare la domanda di finanziamento; ma, il fatto, che è il sistema della BANCA che è Bradipo in ogni suo elemento a partire dal vertice (si dice che il pesce puzza dalla…). Credi, infatti, che il grande capo degli innovatori, Maurizio Montagnese, abbia poi realmente richiamato il mio socio dopo avergli mandato una mail per annunciargli la sua chiamata? E credi che i colleghi di Mariani, ovvero, gli innovatori abbiamo fatto dei progressi verso il concretizzare qualche lontana ipotesi di business? Te lo racconto con due date: ho incontrato Giuseppe Capetta il 13 luglio 2017, dopo varie mail di sollecitazioni il 20 di ottobre mi risponde così:
“La piattaforma è ritenuta “sicuramente interessante” e la tematica “di grande attualità”. Al momento però lo spazio dedicato alle sperimentazioni di VAS innovativi (particolarmente affollato!) non ha capienza per avviare nuovi progetti pilota oltre a quelli già in corso. Perciò mi hanno chiesto di riferirti che si potrà considerare l’avvio di una forma di collaborazione solo a partire dal 2018. So che nel frattempo hai incontrato anche Paolo Mariani per discutere i termini di un possibile finanziamento a valere sul Fondo di Garanzia. Spero che su questo versante si possa procedere più celermente.”
Evito di commentare l’ultima frase profetica sul finanziamanto (non c’è nulla da ridere). Ecco la mia risposta: “Ciao giuseppe, per noi sta bene partire nel 2018 anche perché il 2017 è già, di fatto, finito. L’importante è fare in modo che non passino i mesi senza che nulla succeda. Come possiamo evitare che ciò accada? Fissiamo fin da ora i prossimi passi ed incontri? Basteranno i prossimi 2 mesi per fissarli?”
Siamo al 27 gennaio ed ancora aspetto risposta a questa mail (di mesi ne sono passati giá tre non due). Nel frattempo Montagnese mi pare sia stato segato e la BradipoBanca ha avuto la faccia tosta (dopo aver dato 6 milioni a lastminute-poveri starutpper italiani senza soldi ma con sede in svizzera- per finanziare Destinazione Italia) di presentarsi come main sponsor di B-heroes. Promettono pure di ospitare la premiazione presso un loro evento che si terrà a Torino. Che dire? Lo startup show business Italiano é proprio strano: dei bradipi che valutano delle startup e le vogliono pure accelerare. Speriamo abbiamo già cominciato a montare il palco perché, visti i precedenti, non credo che gli basteranno 6 mesi. A meno che… non saranno gli startupper a montarselo da soli la notte prima!!!! Non ci avevo pensato. Furbi sti bradipi che, è bene ricordarlo, nel Term SHIT di B-Heros si sono presi 24 mesi per sganciare i soldi… una buona BradipoBANCA non si smentisce mai e fa le cose con calma.
PS: pensa che un mio amico, che fa il consulente strategico in ambito bancario da almeno 25 anni e che è ai vertici di una società di consulenza tra le più blasonate al mondo, mi ha recentemente confidato che, a suo parere, Banca Intesa è la migliore banca Italiana sotto ogni punto di vista (patrimoniale, organizzativo, strategico). La migliore. Di gran lunga la migliore… pensa a come siamo messi in Italia noi imprenditori e startupper che dobbiamo avere a che fare con questi campioni di velocità e innovazione.
Aggiornamento del 29/1: Mi scrive Capetta: “Ciao Andrea, un collega mi ha appena segnalato il tuo ultimo pezzo, in cui vengo menzionato. Tengo solo a dirti – che tu ci creda o no – di non aver mai ricevuto la risposta al seguente messaggio del 20 ottobre u.s., che hai riportato sul tuo blog. E io non mento. Saluti, Peppe”. Può darsi che la non riceva le mie mail (non sarebbe il primo a cui le mie mail finiscono nello spam); ma, il tempo passa lo stesso inesorabile e dalla sua ultima mail sono passati 3 mesi e dal nostro incontro 7 mesi senza che succedesse nulla di significativo per un essere umano ma forse non per una BradipoBanca…
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