L’opzione del Sì, invece, del potere di veto!!

Oggi stavo chattando con Ernesto Ciorra che mi stava raccontando della brutta fine fata dalla sua società Arsetinventio smantellata dai nuovi padroni di BIP perché composta da gente troppo indipendente e che: ” Dava il cattivo esempio: gente che non ubbidisce al capo, società in cui il voto del capo valeva come quello dello junior, etc. Le aziende si difendono cosi: isolando i diversi”. Non conosco ne quelli di Arsetinventio e tanto meno quelli di BIP, ma non stento a credere che sia andata proprio così. Però non è di questo che voglio scrivere oggi, ma piuttosto, di come rendere le aziende più veloci nel cogliere le opportunità e facilitare l’innovazione.

Uno dei vincoli più grossi all’innovazione, che è sinonimo di rischio, è  rappresentato dal potere di veto ovvero di quel sistema di governance che permette a taluni soggetti di impedire agli altri di fare cose non gradite. Tale potere di veto è tipicamente un diritto di VC e investitori in genere e questo la dice lunga sulla propensione al rischio di sta gente… grazie a tale poteri Principia è riuscita a costringerci a chiudere Weekendagago pur contro il volere del 99% dei soci. Insomma il “potere di Veto” è un virus che distrugge lo spirito imprenditoriale e la capacità d’innovazione di qualsiasi impresa. Eppure esiste un’alternativa altrettanto valida ma poco usata: “l’opzione del sì” o “del fare” che dir si voglia. Un meccanismo che avevamo messo a punto per IdeaUP, l’ebusiness creativity lab che avevo fondato con alcuni soci nel 2000, una sorta di incubatore ma, molto più creativo e innovativo.

L’opzione del Sì è un sistema meritocratico che premia chi porta risultati e si assume il rischio di intraprendere iniziative nuove. In pratica funzionava in questo modo:

  • L’opzione del Sì è una carta jolly che da super poteri a chi la mette sul tavolo. In pratica costringe tutti gli altri attori a intraprendere la strada indicata da chi la gioca ed ad aiutarlo a raggiungere gli obiettivi prefissati. Chi si oppone od ostacola il raggiungimento degli obiettivi perde la possibilità di esercitare l’opzione del Sì o la possibilità di averne una in futuro o gli viene tolta un’opzione tra quelle che ha se non tutte a seconda della resistenza esercitata.
  • Le opzioni del Si non scadono mai e si accumulano in modo che in caso due attori vogliano esercitarla contemporaneamente ma con esiti diversi prevalga quello che ne ha di più.
  • Chi esercita l’opzione del Sì raggiunge i risultati prefissati allora vince subito 2 Opzioni del Sì mentre se non li raggiunge perde il diritto di averne un’altra anche per l’anno successivo.
  • Ogni collaboratore di ogni livello e grado ha diritto ad un’opzione del Sì iniziale e la può esercitare nell’ambito delle sue responsabilità e team di lavoro.
  • Prima di esercitare l’opzione del Sì è necessario analizzare gli impatti negati di eventuale insuccesso ed assicurarsi che siano sostenibili.
  • Chi riesce sempre a convincere non ha bisogno di esercitare l’opzione del si ma chi non la esercita mai finisce con perderne alcune con il passare del tempo perché vuol dire che non osa o non propone mai nulla di realmente innovativo e dirompente da richiedere di esercitare l’opzione del Sì.

Il tutto era formalizzato in statuto, patti para-sociali e regolamenti organizzativi. Ha funzionato fin tanto che ha funzionato IdeaUp ma non è una panacea che impedisce alle persone di litigare ed essere irresponsabili. Semplicemente cambia la prospettiva di potere e alla lunga sono convinto sia una rivoluzione. Se nelle aziende si abolissero i poteri di veto di capi, controller, investitori e cialtroni vari sono sicuro che nessuno potrebbe ostacolare l’innovazione e soprattutto di valorizzare i talenti. Tanto per intenderci, in Garanteasy nessuno ha potere di veto e i soci operativi hanno sempre il potere di decidere come sviluppare l’azienda indipendentemente dalle quote possedute. Non è proprio l’opzione del Sì ma poco ci manca ed appena avremo tempo di farlo la introdurremo ufficialmente.

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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