Vincente!? Che insulto per un imprenditore vero.

Alcuni giorni fa una persona mi ha detto che aveva deciso di chiedermi il contatto su Linkedin perché anni prima aveva letto il mio profilo in cui avevo elencato i miei fallimenti ed errori e per lui ciò era segno di doti da vincente. Ha usato esattamente queste parole. “questo è sicuramente uno con due coglioni così, è un vincente”. Quando mi ha raccontato questo aneddoto con simpatia mi sono sentito gelare il sangue addosso ed ho provato un grandissimo fastidio.

Io? Un vincente? Che insulto!

Io sono UNO CHE FA SUCCEDERE LE COSE!!! non un vincente qualsiasi..

Vincere è un risultato effimero e temporaneo che prevede la sconfitta di altri. Puoi Vincere anche barando, dopandoti o corrompendo gli avversari o i giudici. Mentre non puoi far succedere nulla se non ne sei capace. Far succedere le cose ha molto più valore e non prevede la sconfitta di nessuno ma la costruzione di qualcosa di valido, utile, duraturo.

Pensa a Steve Jobs. Ti pare un vincente? O piuttosto uno che era capace di far succedere le cose ovunque si trovasse? In apple, Next, o Pixar? Ti pare uno che le abbia vinte tutte o uno che ha costruito cose e aziende in modo strepitoso, ineguagliabile? E pensa ad un altro mito ancora più mito di Jobs: Adriano Olivetti? Ti pare un vincente? O uno che ha costruito qualcosa che ancora oggi è considerato un esempio di valore? Luisa Spagnoli? Vincente o una che faceva succedere le cose, che aveva un progetto?

E’ di questi giorni la chiusura di Mosaicoon. Ugo Parodi ti pare un vincente? Ora che ha fatto flop? Che non è arrivato all’exit tanto attesa? Ti pare un perdente? O, piuttosto, è uno che a soli 26 anni è riuscito a far succedere le cose? A mettere su un’azienda innovativa a Palermo? La chiusura di Mosaicoon lo sminuisce come imprenditore? Direi proprio di no.

E poi, diciamolo, essere considerato un vincente porta sfiga come rompere uno specchio. Anzi peggio, come farsi attraversare la strada da un gatto nero o andare in giro con una Prinz verde. Di più? Si ancora più sfiga. Essere un vincente ti attira l’invidia della gente e non c’è nulla di peggio dell’invidia come sfiga. Mentre essere uno che fa succedere le cose non attira l’attenzione di nessuno ne l’invidia di nessuno; ma motiva la gente a fare altrettanto. Da il coraggio di fare altrettanto. Di cambiare le cose in meglio, d’innovare. Far succedere le cose comporta fatica e la gente non invidia chi fa fatica.

Quindi, permettimi di darti un tre consigli:

  1. non dare mai del vincente ad un imprenditore vero.
  2. se vuoi capire che tipo d’imprenditore hai difronte, dagli del vincente e guarda la sua reazione. Se ti sembra lusingata sai che è uno che farà al massimo dei soldi, se ci rimane male è uno che proverà a fare qualcosa di valore, utile e duraturo (quindi molti più soldi dell’altro).
  3. non ci provare a darmi del vincente perché al prossimo che lo fa gli tiro un cazzotto.

PS: Fu i nostro socio Lorenzo Brenta, un paio di anni fa, a dirmi per primo che ero “uno che faceva succedere le cose”. Fu un complimento inaspettato che mi ha dato la consapevolezza di essere sulla strada giusto. Non mi ero mai visto sotto questa luce e da allora  questo pensiero ispira ogni mia decisione e scelta.

 

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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