Le Village by CA: tanto bello, quanto inutile.
La location è decisamente bella e comoda, in pieno centro di Milano, a due passi dal Duomo. Begli spazi, silenziosi, all’interno di un edificio storico bellissimo con soffitti in legno ed un cortile colonnato. Vi sono anche sale conferenze di varie dimensioni ben attrezzate e scenografiche.
A che serve questo bel posto? A nulla, ovviamente, se non a fare comunicazione a spese delle startup. E già perché la furbata è che Le Village debba ripagarsi i costi affittando alle startup scrivanie, uffici e spazi ed ai vari attori dello startup show business che cercano di attrarre. Un’iniziativa anacronistica come ha dimostrato il lockdown. Solo una Banca poteva pensare che nel ventunesimo secolo alle startup potessero servire degli altri uffici o co-working che siano. Ma si sono resi conto che ormai è possibile fare startup senza uffici? Lavorando ovunque vi sia una connessione?
Troppo ovvio per essere compreso dal management di una Banca , infatti, stanno sprecando montagne di soldi nel vano tentativo di rendere significativo quel posto. Soldi che avrebbero potuto investire per finanziare startup e, quindi, in modo molto più utile ma tant’è. Sono Bancari e pessimi commerciali pure; quindi con scarsissime possibilità di successo come affitta scrivanie. L’ho potuto verificare di persona e ora ti racconto:
Ci contattarono al Singularity Startup Village ma non capimmo cosa volessero di preciso se non che stavano cercando delle startup da convincere a far parte del loro “ecosistema”. Gli rispondemmo subito che non ci interessava. Li incontrammo nuovamente al Forum Retail dove, Gabriella Scapicchio, ci fece mille complimenti e ci disse che alcune funzioni della Banca erano interessate a collaborare con Garanteasy. Le crediamo e fissiamo un incontro con i referenti operativi a cui ripetiamo ancora una volta che noi siamo una all remote company, che non siamo interessati ad avere postazioni fisse a Milano ne altrove, che non rientriamo nemmeno nei criteri di ammissione al loro ecosistema ma che siamo interessati a fare business con la Banca e nel caso il business sia consistente di far lavorare li le nostre persone coinvolte. Loro insistono nel farci fare domanda per minimo due postazioni altrimenti non possono dare seguito all’ipotesi di collaborazione. Due postazioni che costano un occhio della testa e che proprio non sapremmo come usare; ma, non essendo la domanda impegnativa acconsentiamo a farla. Nel frattempo chiamo alcuni loro ospiti per avere referenze e non me ne danno se non per la qualità degli spazi e la disponibilità dell’organizzazione. Di ecosistema nemmeno l’ombra, solo annunci.
Alcune settimane dopo ci comunicano che il comitato di selezione ci ha ammesso come affittuari e noi ribadiamo, per l’ennesima volta, che siamo solo interessati a fare business e solo nel caso si concretizzi qualcosa a spendere parte del budget per affittare due scrivanie. Messaggio recepito e, infatti, ci organizzano una riunione ed una call, la prima con la responsabile CA-VITA e la seconda con i responsabili di AGOS. Nel primo incontro rasentiamo il ridicolo perché è di tutta evidenza che Garanteasy non ci azzecca nulla con le polizze Vita e, infatti, dopo aver finito la nostra presentazione ci chiedono: “Perché siete qui? chi vi ha mandato da noi?” quando gli rispondiamo che sono stati i loro colleghi di Le Village la riunione e finita con un “vi faremo sapere”. Con AGOS, invece, le opportunità di collaborazione risultano subito evidenti e molteplici e la riunione finisce con l’intenzione di fissare ulteriori call di approfondimento sui vari ambiti di collaborazione. Sembra l’inizio di una collaborazione commerciale. Ottimo.
Ma non è così, i referenti di Le Village ci contattano per dirci che dobbiamo finalizzare il contratto di locazione degli spazi prima di poter avviare la collaborazione con Agos e qui sento puzza di fregatura perché noi abbiamo detto fin dall’inizio che non avremmo preso alcuno spazio in affitto se non a fronte di un contatto che ne giustificasse il costo. Apriti cielo, che affronto: “noi non ci facciamo ricattare da una startup”. “noi non ci facciamo ricattare da una startup?!!!” ma dove sta il ricatto nel dire che non ci servono spazi di co-working ma li avremmo presi nel caso fossero utili a fare business con CA? boh, sarà stato il nervosimo, l’aver capito che non ci eravamo cascati. La telefonata finisce male, quasi ad insulti. Fatto sta che dopo pochi minuti ci arriva una mail che dice:
Buongiorno Andrea, faccio seguito a quanto convenuto a valle della ns call per comunicarti che ho effettuato i passaggi interni da cui è emerso che, al momento, non ci sono i presupposti per poter avviare un tavolo di collaborazione anche su un perimetro ridotto di PoC. Nel momento in cui, in futuro, si dovesse aprire la possibilità non mancherò di ricontattarvi. Saluti
Che tempismo, vero? Ma, allora perché ci sono venuti a cercare per dirci che volevano collaborare con noi, ci hanno fatto fare l’application? Valutato il nostro servizio e piano in un comitato che si pensa sia composto da esperti? Organizzato gli incontri e call? Dato feedback positivi? Richiesto documenti di approfondimento? Perché? Solo per affittare due scrivanie?
Ma CA è messa così male da aver bisogno dei nostri soldi per mettere su il suo ecosistema? Pare proprio di si perché nei giorni successivi, parlando con altri startupper e gestori di ecosistemi concorrenti, ho scoperto che usano spesso questa promessa per cercare di convincerle a traslocare nei loro spazi.
Poverini, mi fanno pure pena sti bancari costretti a fare gli affitta scrivanie. Mi spiace proprio per loro, ma il mondo evolve e gli uffici, come anche molti bancari, non servono più a nulla…
Mi permetto di consigliare, ai bancari impegnati nel vano tentativo di trasformare degli inutili uffici in un ecosistema, la lettura di questo mio vecchio s-post che credo possa essere di spunto per una riconversione di Le Village in qualcosa di più originale e popolato…
PS noto ora che stano tentando il bis a Parma e non oso immaginare a cosa sarà dedicata quest’altra location…
PPS. Carmela mi ricorda che Le village Milano non è nemmeno “Dog Friendly” e non credo nemmeno sia “baby friendly” considerato che non ho visto alcuno spazio per i bambini come se gli/le startupper siano tutti/e single e senza figli (in Garanteasy ci sono ben 2 bambini ed altri due in arrivo). Insomma tripla inutilità.
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