Caramelle ucraine
Qualche giorno fa ho trascorso un giorno ed una notte nel pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I di Roma con altri genitori, tra loro c’era una giovane madre ucraina di 2 gemelli di quattro settimane ed una bambina di 4 anni. Il gemellino era stato subito ricoverato in terapia intensiva per insufficienza respiratoria grave, la gemellina sembrava meno grave ma, dopo una notte in sala d’attesa, è stata ricoverata in terapia intensiva anche lei.
Durante quella notte vari genitori erano in lacrime per la tensione ed, anche io, ho avuto spesso gli occhi lucidi. Lei, invece, è sempre rimasta tranquilla, serafica.
Alcuni giorni dopo hanno trasferito la gemellina nello stesso reparto in cui sono io con Enea mentre il fratellino è rimasto ancora in terapia intensiva. Appena l’ho incrociata le ho chiesto come andassero le cose e lei, sempre serafica, mi ha risposto: così, così!
Ieri, finalmente, anche il maschietto è stato trasferito in reparto e lei se ne prende cura insieme alla sorellina. Se non piange uno, piange l’altro. Solo raramente dormono tranquilli entrambi.
Oggi l’ho incrociata davanti al microonde mentre scaldava il latte per i bambini (stavano piangendo per la fame) e le ho chiesto: come fai con una bambina di quattro anni ad accudire anche due gemellini?
e lei mi ha risposto: si fa! ed ha sorriso.
Dopo alcuni minuti è tornata e mi ha portato delle caramelle ucraine per Virginia (due anni appena compiuti) che era venuta (di nascosto) a trovare, con la mamma, il suo fratellino in ospedale.
Si, fa!
Semplicemente, si fa!!!
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