Le mie scarpe, le mie mani, il mio work-phone e la mia borsa…

Tempo fa senti dire da Ornella Vanoni che lei, in un uomo, per prima cosa guardava le scarpe perché da esse riusciva a capire tutto di chi aveva di fronte. Credo che sia vero a condizione che chi la incontri indossi le sue scarpe preferite e non quelle di rappresentanza. Se io andassi ad incontrare qualcuno che mi giudichi dalle scarpe vorrei indossare le mie scarpe preferite che sono quelle in copertina.

Le mie scarpe preferite hanno cinque o sei anni almeno e che hanno vissuto. Le comprai a Milano in un negozio in corso magenta piuttosto modaiolo. Le vidi in vetrina e me ne innamorai subito. Uscii da li con le scarpe ai piedi e non me le sono più tolte se non d’estate per mettere i sandali. Le adoro perché hanno la suola con il carrarmato, sono alte ma non troppo, sono nere, hanno il laccio e soprattutto sono comodissime. Ora che hanno preso la forma del mio piede sono come un guanto ma qualcuno potrebbe dire che sono sfondate. Mi piacciono perché sono indistruttibili e con una spazzolata e un pò di lucido tornano “quasi” come nuove. Le adoro perché si possono riparare da calzolaio e un paio di volte le ho fatte riparare con soddisfazione. Le adoro perché le posso usare in campagna nei campi e con un abito elegante (diciamo che lo facevo quanto erano meno vissute). Le amo perchè con delle calze di lana le posso usare in Inverno e con delle calze di cotone in primavera ed estate. Le amo perché si possono usare con la pioggia (senza bagnarsi i piedi) e con il sole senza cuocerli dentro. Sono scarpe con cui posso fare i kilometri a piedi senza che mi dolga il tallone o i tendine del piede perché hanno un minimo di tacco che è quello che mi serve. Mi fanno anche sembrare un pò più alto. Insomma sono proprio le mie scarpe scarpe che si adattano ad ogni situazione, scarpe flessibili e pratiche. Da notare il pavimento su cui le ho fotografate: è il pavimento della mia casa di milano. Grezzo e vissuto come piace a me.  Cosa avrebbe capito la Vanoni da queste mie scarpe? Credo che penserebbe che sono un morto di fame che non ha i soldi per comprarsi scarpe nuove ed avrebbe pure ragione se non fosse che scarpe così non le ho più trovate altrimenti farei debiti per comprarne delle altre uguali. Me ne comprerei almeno 10 paia ovvero quelle che penso mi basteranno fino alla fine dei miei passi.

IMG-20160513-WA0000Le mie mani sono esattamente come le mie scarpe. Sono delle belle mani forti e laboriose eppure eleganti.  Sanno essere delicate come pesanti, Sono precise o violente. Spesso sono graffiate e piene di calli dovuti ai miei lavori manuali soprattutto di tipo meccanico. Le mie mani, infatti, sanno riparare qualsiasi mezzo meccanico ma sopratutto biciclette e motociclette. Adoro maneggiare attrezzi sporchi di grasso e alla fine della giornata lavarmi le mani con la pasta abrasiva che mi brucia le ferite. Le mie mani sono muscolose e sensuali; quando accarezzano è come se impastassero. Lo fanno con forza. Quando stringono fermano il sangue. Quando scrivono sono veloci ed espressive. Le mie mani però sono al top quando riparano qualcosa. Sono allegre, concentrate, intuitive e determinate. Non si arrendono fino a quando il guasto non è stato riparato. Sono mani generose che non hanno paura di nulla, e devono  toccare tutto altrimenti non ci credono. Le mie mani hanno subito di tutto senza mai rompersi. Sono mani che si rigenerano e si riparano. Anche le ferite più profonde con il tempo si sono completamente rimarginate e ora non hanno cicatrici. Le mie mani sono incredibilmente giovani ed energiche. Si direbbe che non invecchino mai. Le mie mani sono proprio lo specchio della mia anima.  Un anima che cammina con le mie scarpe preferite.

wrk-phoneE ora dimmi un pò tu, uno che porta delle scarpe così e usa le mani in questo modo che cellulare potrebbe mai avere? Uno super fico e super costoso iphone? Certo che NO!!! io mi sono appena comprato il cellulare a mia misura ovvero il Samsung xcover “lo smartphone ultra resistente” che resiste ad urti, acqua e polvere. Nota la foto di sfondo. Sembra la foto della suola delle mie scarpe preferite. Un cellulare che ho pagato 170 euro e che quando schiacci i tasti fa “click” e lo senti forte. Che ha dei tasto grossi e rugosi che si sentono anche sotto i calli delle dita. Insomma la Vanoni potrebbe capire chi sono anche guardando il mio work-phone invece che le mie scarpe.

E ora che hai un’idea piuttosto precisa di me quale borsa pensi che io stia usando da qualche anno per portare in giro computer cavi, fogli, timbri e tutti gli ammenicoli del mio ufficio “on air”? Una bella e figa borsa di Piquadro? Magari ne facesse di così resistenti. Uso una Stanley con il fondo rigido in plastica che mi permette di appoggiarla ovunque, anche inun pozzanghera, senza temere danni al computer. stanley bagUna borsa che ho comprato nel mio negozio preferito (un ferramenta appunto) per 30 euro e che ho sbattuto ovunque senza che si rompesse mai. Che ho lavato con la canna in terrazzo senza che si scolorisse o macchiasse. Una borsa che un giorno mi ha fatto dato una grande soddisfazione: essere scambiato per l’idraulico chiamato a riparare un tubo dalla segretaria di un Venture Capital da cui stavo andando a presentare uno delle mie startup. Quell’incontro andò benissimo proprio per quello. La gaffe della segretaria mi aveva messo a mio agio e dato la carica.

Insomma che tu mi guardi le scarpe, le mani, il cellulare o la borsa non potrai non vedere altro che i segni distintivi di uno startupper.

PS magari vorresti sapere anche che computer uso? Naturalmente un DELL Latitude indistruttibile e che ho ormai da 3 anni e funziona benissimo batteria compresa.

andrea@elestici.com

S-blogger a tempo perso e imprenditore a tempo non retribuito.

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